24-05-2017 ore 11:23 | Cronaca - Crema
di Andrea Baruffi

Crema, Fbc. In via Pesadori la filiera dei servizi per l'Alzheimer e le demenze senili

Fare rete e raggruppare tutti i servizi per la valutazione e cura delle demenze, creando nell’immobile di via Pesadori un centro diurno dedicato e spazi per le associazioni di volontariato che si occupano della patologia. Questo, in estrema sintesi, il progetto presentato ieri sera in sala Ricevimenti del comune di Crema dal consiglio di amministrazione della Fondazione benefattori cremaschi. L’incontro è stato organizzato dalla lista La sinistra con Bonaldi sindaca.

 

Le demenze

 “Le demenze – ha spiegato il dottor Romano Demicheli, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione – sono malattie degenerativa delle cellule cerebrali. Le prime manifestazioni spesso vengono sottovalutate in quanto si tratta di disturbi lievi di memoria e comportamento associati alla vecchiaia”. Secondo un rilevamento del Censis, “l’80% dei pazienti è assistito a domicilio e il costo supera i 70.000 euro annui, di cui 20.000 euro sono costi diretti a carico della famiglia. Il 38% dei nuclei in cui sono presenti persone affette da demenze si affidano ad una badante e il 17% dei malati può rimanere a vivere con il coniuge proprio grazie a questa assistenza. Fondamentale è preparare le persone per gestire al meglio i casi”.  

 

La filiera dell’alzheimer

“Il progetto proposto – ha proseguito Demicheli – ha l’obiettivo di collegare tutti i servizi già offerti per affrontare i problemi in modo coordinato. Nella Fondazione è presente l’unità di valutazione Alzheimer, il reparto di riabilitazione per le demenze e il nucleo Alzheimer nella residenza sanitaria assistenziale. La ristrutturazione dell’immobile di via Pesadori, di proprietà dell’ente, permette di creare il centro diurno dedicato, dotato di giardino interno studiato appositamente per persone con demenze, inserire l’unità di valutazione Alzheimer e i locali per accogliere tutte le associazioni di volontariato che forniscono informazioni e assistenza sul territorio. Per completare la filiera è previsto l’adeguamento del reparto riabilitativo, con spazi per attività collaterali. Il costo complessivo degli interventi è pari a 1 milione di euro”.

 

I pazienti cronici

Al centro dell’intervento di Manuela Serrentino, rappresentante di Sinistra Italiana in regione Lombardia, il riordino della rete di offerta e la definizione delle modalità di presa in carico dei pazienti cronici e fragili. “La regione ha suddiviso i pazienti cronici in 3 classi a complessità crescente, in ognuna delle quali sono rappresentate 62 categorie di cronicità. Nel provvedimento viene definito il ruolo del gestore, ovvero chi si occupa della presa in carico dei pazienti cronici o fragili e garantisce il coordinamento e l'integrazione tra i differenti livelli di cura”.

 

La figura del gestore

“Il gestore può essere qualsiasi ente, pubblico o privato, in grado di fornire un livello di assistenza che prevede la presa in carico, la valutazione, il piano di cura, il progetto di assistenza integrato e garantisce tutte le prestazioni di cui il malato necessita. Ogni ente gestore può prendere in carico fino ad un massimo di 200.000 pazienti, per i quali riceve un budget di cura che non è basato sulla persona ma sui livelli di cronicità. Gli enti gestori,anche stranieri o extra territoriali, devono accreditarsi alle Ats, le Aziende di tutela della salute, garantendo sul territorio di competenza un ambiente idoneo per compiere la valutazione del paziente, il patto di cura e il piano assistenziale integrato. La domanda di accreditamento dovrà essere effettuata entro il 30 giugno mentre a fine ottobre tutti i pazienti cronici dovranno scegliere l’ente gestore che si occuperà di loro per un anno”.

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