“Auguro ai nuovi Cavalieri e Alfieri del Lavoro di proseguire nel percorso intrapreso e di raggiungere traguardi ulteriori, che certamente raggiungeranno, gli uni e gli altri. Sono certo che da essi deriverà progresso per tutta la società, e in primo luogo per quelle più importanti: le generazioni più giovani”. Così il presidente Mattarella ha concluso il proprio discorso davanti ai nuovi Cavalieri e Alfieri del lavoro. Tra loro anche una studentessa cremasca: Sara Lupo Pasini. Nata il 19 dicembre del 2000 a Pianengo, diploma di tecnico aziendale, con lode, al Pacioli, ha mantenuto una media di 9,837, sta frequentando Economia aziendale all’Università degli studi di Bergamo. Alla cerimonia il presidente della Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro, Antonio D'Amato e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, oltre al vice presidente del Senato Paola Taverna e la vice presidente della Camera Maria Rosaria Carfagna, rappresentanti del Parlamento, del Governo e del mondo dell'imprenditoria. Il Presidente della Repubblica ha definito “necessaria” un’alleanza tra le generazioni: “nessuna comunità può progredire se si spezza la catena della fiducia, della trasmissione dell’esperienza, della speranza di pensare e realizzare, insieme, un futuro migliore. Nessuna società può ben preparare il proprio domani se i giovani incontrano ostacoli nel loro percorso di crescita, o se la struttura sociale li emargina, non crea opportunità e occasioni di assunzione di responsabilità, mettendoli, talvolta, di fronte a scelte di migrazione forzata per assicurarsi un futuro”.
Sistema più aperto
Eppure “troppo spesso, molti giovani debbono lasciare il nostro Paese, cercando altrove opportunità che qui tendono a rarefarsi. Occorre far sì che il nostro sia un sistema sempre più aperto, con un dialogo virtuoso tra giovani, istituzioni, sistema formativo, imprese”. Per Mattarella “occorre investire con coraggio e intelligenza nel capitale sociale del Paese. Scuola, formazione, ricerca, sostegno alle iniziative giovanili sono fondamentali per dare vita a un nuovo ciclo virtuoso, guidare l’innovazione e creare occupazione di qualità. Talento e merito valgono assai di più se diventano vettori di uno sviluppo e un benessere più ampi”.
Avanguardia del cambiamento
La nuova Commissione presieduta dalla Presidente Ursula von der Leyen si è posta l’ambizioso obiettivo di far del nostro il primo Continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, riducendo di almeno il 50% le emissioni nocive entro il 2030. L’innovazione nella creazione dell’energia, la industrializzazione, ora la digitalizzazione e il sistema delle telecomunicazioni, hanno radicalmente cambiato, nel ‘900, le nostre società. L’Europa può essere, ancora, l’avanguardia del cambiamento”.
Il Premio Alfieri del Lavoro
Istituito dalla Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro nel 1961, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia e del sessantenario dell’Ordine al Merito del Lavoro, è stato autorizzato dal ministro della Pubblica istruzione e destinato ogni anno a 25 studenti diplomati col massimo dei voti. Dal 1961 al 2019 sono stati designati 1.483 Alfieri del Lavoro. Il numero dei premiati è legato ai Cavalieri del Lavoro, nominati ogni anno in occasione della Festa della Repubblica, per sottolineare “la continuità dell’impegno nello studio e nella vita”. La consegna dell’attestato d’onore (e la medaglia del Presidente della Repubblica) al Palazzo del Quirinale è un “pubblico e solenne riconoscimento per i risultati conseguiti nello studio”.I venticinque studenti sono scelti (al massimo uno per provincia) fra i migliori segnalati dai presidi delle scuole di tutta Italia. Per poter essere segnalati attualmente sono richiesti i seguenti requisiti: votazione minima di 9/10 alla licenza media, almeno 8/10 di media per ciascuno dei primi 4 anni della scuola superiore, votazione di 100/100 all’esame di Stato. Le segnalazioni sono pervenute da tutte le Regioni: 1.069 dal nord, 601 dal centro, 778 dal sud. 1.558 provengono dai licei e 890 dagli istituti tecnici e professionali. Gli Alfieri del Lavoro quest’anno sono 26 per un ex aequo fra due dei candidati (Chiara Dileo e Giovanni Pellegrino). Due degli Alfieri sono tra i borsisti del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro. Dei 26 Alfieri 24 hanno ottenuto la lode all’esame di Stato. La loro provenienza territoriale è così distribuita: 8 dal nord, 7 dal centro e 11 dal sud.
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