L’atrio di ingresso della scuola secondaria di primo grado Benvenuti di Bagnolo Cremasco ha ospitato la tradizionale cerimonia di consegna delle borse di studio alla memoria di monsignor Giovanni Bonomi. Ogni anno l’amministrazione comunale le conferisce a quattro studenti che si sono particolarmente contraddistinti per i meriti scolastici. La commissione, fedele al regolamento, ha assegnato le borse – del valore di 500 euro l’una - alle studentesse Irene Barbati, Angelica Denti Pompiani, Matilde Lacchinelli ed Erica Moroni per i risultati ottenuti durante l’anno scolastico 2024/2024. Come da consuetudine, il comune ha assegnato anche due borse di studio con finalità didattiche-sociali, una per le suore trinitarie di Bagnolo per l’adozione a distanza in Madagascar, l’altra a favore dell’Anffas per il progetto “Zoom” che accompagna gli studenti nel mondo lavorativo.
Un ottimo lavoro quotidiano
Le borse sono state consegnate dal sindaco Doriano Aiolfi, dalla dirigente scolastica Maria Cristina Rabbaglio e dal docente Canidio, in rappresentanza della famiglia Bonomi. Presente anche Karol Magro, il sindaco sindaco dei ragazzi, che ha proposto a tutti i presenti una breve biografia del monsignore. Il primo cittadino si è complimentato con tutte le studentesse premiate, sottolineando il loro impegno e la loro dedizione allo studio. Non sono mancati i ringraziamenti alla dirigente e ai professori per “l’ottimo lavoro che svolgono quotidianamente con passione a favore della scuola, il fiore all’occhiello della nostra comunità”.
L’open day
La consegna delle borse di studio ha chiuso la giornata di scuola aperta dell’istituto. Per tutto il pomeriggio nelle varie aule, gli alunni hanno esposto varie progettualità: dal laboratorio di robotica a quello del podcast, un’area dedicata alla lettura, una alle scienze e un’altra ancora sulle attività di sensibilizzazione. Un focus particolare è stato dato dato a due progetti eTwinning: “Sparks of Genius - inventors and how they shaped the world” e “Towers of togetherness - strengthening citizenship one brick at a time”. Per la dirigente scolastica si è trattato di un’occasione importante per aprirsi alla comunità: “grazie all’open day abbiamo a scuola un intreccio intergenerazionale. I nostri studenti si sono messi in gioco, mettendo in pratica l’esperienza didattica svolta in classe. Tanti stimoli che arricchiscono il curriculum con un’attività di insegnamento attiva e in contatto con il mondo”.