23-01-2015 ore 10:01 | Cronaca - Crema
di Francesco Jacini

Trasporto ferroviario in crisi. Presidio del Comitato pendolari cremaschi: “situazione insostenibile, sono necessari investimenti”

Il popolo del treno ha protestato contro i rincari dei prezzi dei biglietti e l’inefficienza del servizio sulla tratta Cremona-Treviglio-Milano. Questa mattina, a partire dalle 7, il Comitato Pendolari Cremaschi ha voluto far sentire il proprio dissenso, manifestando davanti alla stazione ferroviaria di Crema; all'ingresso è stato affisso uno striscione e sono stati distribuiti dei volantini. A pochi passi, a controllare che tutti si svolgesse regolarmente, un equipaggio della polizia ed uno dei carabinieri. Come spiega il responsabile del Comitato pendolari, Alberto Scaravaggi, "da tempo stavamo pensando di costituire un comitato che si facesse portavoce di questi disagi”.

 

Tariffe sproporzionate al servizio

Secondo gli utenti le tariffe sono molto costose, sproporzionate al servizio offerto dall’azienda Trenord. “Negli ultimi giorni – prosegue Scaravaggi – non c’è stata una sola volta in cui il treno sia arrivato puntuale a destinazione: che sia un ritardo di pochi minuti o che il treno venga soppresso, chi vive a Crema e provincia e si deve spostare verso Milano, non gode di un servizio minimamente dignitoso. A questo si aggiunge l’adeguamento tariffario del 4% che consiste in 2 euro per gli abbonamenti mensili e di 20 euro per quelli annuali che ha il suono di una sordida presa in giro nei confronti dei viaggiatori.”.  

 

Alcuni pendolari (foto © Cremaonline.it)

Disagio fuori controllo

“I passaggi a livello si rompono spesso e i treni si fermano in continuazione. Da troppo tempo sopportiamo questo disagio.È un disservizio che ricade anche sui pendolari che usano i servizi di Autoguidovie per raggiungere Milano. Gli autobus, presi d’assalto alla stazione ferroviaria, giungono pieni alle varie fermate lasciando a terra molte persone, che quindi arrivano al lavoro o a scuola con un ritardo ancora maggiore”.

 

Investimenti pluriennali

Alcuni degli amministratori locali non sono rimasti insensibili al problema. “Per prima cosa – spiega il consigliere regionale Agostino Alloni – si deve sostituire il parco rotabile, rinnovando completamente i mezzi ma non ci sono le risorse per farlo. Come fare quindi? Servirebbe una gara per assegnare i lavori come è successo in Emilia Romagna, dove è stato approvato un piano di 20 anni che ha consentito di investire su strutture e macchinari e di ottenere un piano di rientro”.

 

Crema, alcuni studenti in stazione (foto © Cremaonline.it)

Collegamento diretto con Milano

“Il contratto con Trenord è scaduto lo scorso 31 dicembre ma il servizio prosegue contando sulle pieghe normative. La Regione continua a rinnovare il contratto per 3 o 5 anni; è chiaro a tutti che con tempi così ristretti non è possibile fare sostanziosi investimenti ammortizzandoli nel corso degli anni. È inoltre necessario rinnovare i mezzi: nel deposito a Cremona si trovano 63 locomotori diesel vecchi ed obsoleti; per arrivare a Cremma alle 5 devono essere accessi alle 3 di notte a Cremona". Il consigliere regionale ipotizza la creazione un collegamento diretto Crema-Milano su binario unico.

 

Riqualificare la stazione

“I disagi dei pendolari – afferma Fabio Bergamaschi, assessore ai lavori pubblici del comune di Crema – sono sotto gli occhi di tutti: treni in ritardo, condizioni di viaggio indegne per una regione come la Lombardia a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo 2015. Come amministrazione ci stiamo muovendo per la riqualificazione dell'intera area Nord est". Nel progetto non mancano la realizzazione di un sottopasso ed il raddoppio del marciapiede per migliorare i tempi di accessi alla stazione. Nulla di nuovo, invece, per il bus diretto per la stazione di Lodi: "Su questa vicenda abbiamo perso il treno", ha commentato con amarezza Alloni.

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