22-11-2015 ore 20:18 | Cronaca - Rivolta d'Adda
di Silvia Tozzi

Rivolta d'Adda, In che lingua cucini. Ricette per l'integrazione. Rappresentati tutti i quattro Continenti

“Circa l’11% della popolazione rivoltana, ovvero 880 persone, non è di origine italiana. La prima comunità in paese è composta da rumeni, seguiti da albanesi, indiani, egiziani, turchi, marocchini e peruviani”. Così Marco Bosatra ha aperto ieri sera la serata Integriamo organizzata dal gruppo RivoltiAMO, che amministra il Comune da 4 anni e mezzo. Protagonisti della serata l’egiziano Ahmed Elbana, il muratore albanese Nikolli Pellumb, detto Bianco, l’imprenditore egiziano Mohamed Abdel Aziz Issam, conosciuto come Mario, e l’infermiera rumena Maria Beldie.

 

Il libro di ricette

Gli studenti e le insegnanti della scuola di italiano per stranieri gestita da 18 anni dalle Acli di Rivolta d'Adda hanno invece realizzato il libro In che lingua cucini, progetto grafico Gigi Brandazza. Il libro, sostenuto dall'Acli, che riceve contributi dall'amministrazione comunale, dalla Banca dell'Adda e dall'associazione rivoltana Ildebranda, che da sempre contribuisce alla scuola, è in vendita a 12 euro. I guadagni saranno destinati in beneficenza, per sostenere opere in sud Sudan.

 

I quattro Continenti

Le insegnanti che hanno lavorato alla sua realizzazione sono Anna, Benedetta, Deborah, Dounia Saba (la mediatrice culturale), Elisa e Valentina. Come ha spiegato Elisa, l'idea dei un libro di ricette viene da Expo e dal suo tema, nutrire il pianeta: “abbiamo chiesto ad ogni studente di raccontarci una ricetta del Paese di provenienza. La cucina, non scordiamolo, è un elemento di integrazione”. Da qui, la raccolta di 12 ricette a rappresentare quattro continenti. Tra le nazioni: Togo, Marocco, India, Perù, Equador e Sri Lanka. Valentina ha spiegato che gli studenti hanno portato la ricetta e insieme è stata tradotta in italiano. Le stesse insegnanti Valentina ed Anna, che sono italiane di origine sudamericana, hanno inserito ricette imparate nei loro viaggi. Poi, ha raccontato Deborah, “nella sede della Banda abbiamo cucinato tutti i piatti”.

 

La storia della scuola

Il primo anno, i docenti della scuola di italiano per stranieri erano solo due: Cesare Sottocorno e Anita Cremonesi. Poi sono arrivati insegnanti in pensione e studenti delle scuole superiori a dare una mano. Ora sono presenti anche universitari ed ex alunni, come Irina, Sukena e Nora. Il gruppo di studenti è formato da una trentina di persone e da quest'anno al centro sociale la Altana ha organizzato il corso per le donne musulmane.