22-10-2022 ore 10:05 | Cronaca - Cremasco
di Riccardo Cremonesi

Filiera agroalimentare. Due persone arrestate dai Nas di Cremona: l'accusa è 'corruzione'

I carabinieri del Nas, nucleo anti sofisticazioni di Cremona, hanno arrestato due persone ed effettuato 10 perquisizioni in aziende private e uffici pubblici. L’operazione ‘Officium’ si è svolta prevalentemente in territorio cremasco e ha visto coinvolti 24 militari, sotto il coordinamento della Procura della repubblica. Le misure restrittive sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cremona. Come riferiscono i militari, “i destinatari delle misure restrittive sono padre e figlio, il primo direttore di un importante distretto veterinario ed il secondo un veterinario libero professionista, consulente di numerose aziende del settore agroalimentare, sottoposte alla diretta vigilanza e controllo del padre”.

 

Conflitto di interessi

“L’indagine ha avuto inizio a seguito della segnalazione di una veterinaria pubblico ufficiale che durante le attività di vigilanza presso un macello nella provincia di Cremona, era stata minacciata dal titolare per aver contestato alcune non conformità. Da questa contestazione era scaturito il trasferimento immediato della veterinaria ad altro incarico ed era emerso un conflitto di interesse in capo al direttore del distretto veterinario perché il figlio era consulente di quel macello”.

 

I casi di corruzione

Gli inquirenti avrebbero appurato “numerosi casi di corruzione in cui il direttore del distretto veterinario, informato dal figlio delle numerose e gravi non conformità rilevate nelle aziende private presso cui era consulente, aveva assicurato copertura totale ai vari privati omettendo di intervenire e di emettere i relativi provvedimenti. Tra gli episodi più importanti rilevanti i casi di positività alla “listeria” riscontrata in prodotti carnei lavorati da un importante stabilimento di macellazione del cremasco e la frode in commercio di prodotti lattiero caseari con sostituzione delle etichette e falsificazione delle scadenze”. Gli inquirenti non escludono ulteriori sviluppi, in particolare nell'ambito della distribuzione dei prodotti.