22-09-2022 ore 09:52 | Cronaca - Crema
di Riccardo Cremonesi

Gdf, sequestrati ad un artigiano cremasco beni per un valore di sette milioni e 800 mila euro

“I militari della Compagnia di Crema, dando esecuzione ad una sentenza di condanna definitiva emessa dalla Corte d’appello di Brescia, hanno confiscato un ingente patrimonio mobiliare ed immobiliare ad un artigiano cremasco”. Lo rende noto la tenenza di Crema della Guardia di Finanza. Il valore dei beni sequestrati ammontano a “sette milioni e 800 mila euro”. L’uomo destinatario del provvedimento “aveva realizzato negli anni scorsi una serie di estorsioni ai suoi clienti e che, attualmente, sta scontando la pena di quattro anni e 10 mesi di reclusione presso la casa circondariale di Bollate.

 

Ulteriori pagamenti

“Il meccanismo estorsivo perpetrato dall’artigiano, svelato dalle indagini effettuate dalle Fiamme Gialle tra il 2014 ed il 2016 su delega della Procura della Repubblica di Cremona, consisteva nella pretesa, da centinaia di vecchi clienti che in passato lo avevano già pagato in nero o comunque in contanti per i lavori effettuati, di un ulteriore pagamento dietro la minaccia di decreti ingiuntivi. Lo schema era semplice: dieci anni dopo la cessazione dell’attività d’impresa, concluso il termine quinquennale di prescrizione per la contestazione delle violazioni tributarie ma comunque in tempo per promuovere l’azione civile (il termine è decennale), l’artigiano aveva cominciato a sollecitare ai vecchi clienti il pagamento di fatture a suo tempo mai emesse e per lavori per cui aveva peraltro già ottenuto il pagamento”.

 

Le ingiunzioni

“A fronte di oltre 180 fatture, tutte datate 2004, nel 2014 l’artigiano aveva proposto ricorso per ingiunzione al Tribunale competente ove le persone offese, a distanza di dieci anni, non potevano riuscire a dimostrare l’avvenuta estinzione del debito perché il pagamento delle prestazioni contrattuali era all’epoca avvenuto in contanti e in nero”. Nel corso delle indagini le Fiamme Gialle cremasche avevano puntualmente ricostruito l’intero patrimonio mobiliare ed immobiliare riconducibile all’artigiano, accertando “un’elevatissima sproporzione tra tale tenore di vita ed i redditi effettivamente dichiarati”.

 

Il patrimonio

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cremona aveva disposto un “sequestro preventivo per sproporzione di un patrimonio dal complessivo valore di 7.8 milioni di euro composto da 91 immobili e 30 veicoli, nonché diverse società ed il saldo attivo di numerosi conti correnti (alcuni dei quali anche ubicati all’estero). “Il patrimonio dell’artigiano, con il passaggio in giudicato della sentenza di condanna, è stato definitivamente confiscato e reimmesso interamente nella disponibilità dello Stato. Il sequestro di patrimoni illeciti, detenuti in Italia o all’estero, operato sistematicamente dalla Guardia di Finanza, assume un valore anche “sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità”.

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