22-07-2021 ore 17:30 | Cronaca - Crema
di Claudia Cerioli

Corridoi umanitari, i sette rifugiati africani accolti a san Giacomo e san Bartolomeo

I sette profughi arrivati in città tre settimane fa grazie al progetto corridoi umanitari della Cei attraverso la Caritas, sono stati presentati alla comunità dell’unità pastorale di san Giacomo e san Bartolomeo. Si tratta di una famiglia somala, composta da papà Ibrahim, mamma Nima e i piccoli Abdigani e Abdul-Karim; e tre giovani, tra i 25 e i 30 anni: Hissein e Mahamat provenienti dal Ciad e Hubert dal Camerun.A dar loro il benvenuto, dopo la santa Messa presieduta dal vescovo Daniele e concelebrata dal parroco don Michele Nufi e da don Mario Piantelli, da cui sono stati esentati, per rispetto, in quanto musulmani, anche lil sindaco Stefania Bonaldi, insieme all’assessore al welfare Michele Gennuso, essendo l’amministrazione comunale cittadina partecipe del progetto.

 

Messa celebrata dal vescovo

Il vescovo Daniele, dando loro il benvenuto, ha auspicato “vi possiate sentire a casa, anche se lontani dalle vostre e dal vostro paese, e trovare nuove possibilità di vita”. Nel dirsi contento che “anche la nostra diocesi abbia potuto fare qualcosa per i corridoi umanitari,”, ricordando d’aver accolto da parroco, nella sua unità pastorale, un primo gruppo di rifugiati siriani attraverso il  medesimo strumento della Cei, ha messo in guardia i volontari: “vi siete presi un bel impegno con questa esperienza di accoglienza, che richiede costanza perché si protrarrà nel tempo, ma che farà crescere nel tirar giù i muri divisori, come ci invita a fare anche papa Francesco. Grazie e buon cammino!”. Da parte sua la sindaca, porgendo il saluto come comunità civile, li ha voluti chiamare per nome, “per rendere l’accoglienza più vera, non generalizzata”.

 

L’impegno dell’amministrazione

Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi ha confermato l’impegno dell’amministrazione “per realizzare questa solidarietà” dei corridoi umanitari: “una via pulita, seria, responsabile”,che consente alle persone costrette a fuggire dai rispettivi paesi di trovare un futuro migliore. Il direttore della Caritas diocesana, Claudio Dagheti, nell’esprimere la gratitudine alla comunità di san Giacomo per la disponibilità all’accoglienza, insieme agli operatori e ai volontari, le ha fatto eco augurandosi che soddisfazione che “lo strumento dei corridoi umanitari sia assunto come privilegiato anche dal Governo per la gestione dei flussi migratori”. Evidenziando come dal 2011 siano già arrivati nel nostro territorio, in modo sicuro e regolare, circa 500 profughi.

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