Bottiglie di plastica e di vetro, sacchi della spazzatura in cartone ed in plastica, carte ed imballaggi per cibo: è solo un piccolo campionario di ciò che si può trovare sulla sponda sinistra del fiume Adda, sia a monte che a valle del ponte della Paullese. Una situazione di degrado che abbraccia tutta la riva del fiume, per centinaia di metri e funge da richiamo per topi ed insetti.
Soluzioni varie
“So che la soluzione del problema non è semplice – scrive Claudio Bordogna, referente Legambiente Alto Cremasco in una lettera indirizzata a Paolo Riccaboni, Giovanni Fazi, Angelo Madonini rispettivamente sindaci di Spino, Merlino e Zelo e al presidente del parco Adda sud, Silverio Gori – ma è altresì vero che si possono applicare varie risoluzioni per tentare di risolvere una criticità che nei prossimi giorni e settimane può solo peggiorare”.
Alcuni accorgimenti
Per fronteggiare la situazione occorrerebbero “ordinanze sindacali rigidamente fatte rispettare, posizionamento di cestini, di cassonetti per la raccolta differenziata con cartelli di spiegazione in varie lingue, pattuglie di polizia locale miste, guardie del parco Adda Sud, carabinieri e polizia provinciale coordinate, distribuzione di volantini in più lingue”.
Lavoro sinergico
Come fa presente Bordogna, a ciò si aggiunge “il pericolo derivante dal fatto che la maggior parte dei turisti del fine settimana raggiunge la riva dell’Adda scavalcando il muretto di recinzione del ristorante Canadi. Il percorso naturalistico è un fiore all’occhiello degli enti del territorio, percorso da ciclisti provenienti da tutta Italia e, così com’è, non è certo un bel biglietto da visita. Vi invito quindi – conclude il referente Legambiente – a incontrarvi per cercare di trovare una soluzione ad una situazione che non fa onore al nostro territorio”.