22-06-2025 ore 14:35 | Cronaca - Crema
di Rebecca Ronchi

Fratelli d'Italia a Bergamaschi: 'Più telecamere? Aumenta la sicurezza e si prevengono reati'

Dopo la risposta del sindaco Bergamaschi, che aveva definito le critiche del consigliere Torrisi ‘stonate’, il gruppo di Fratelli d’Italia di Crema torna sulla mancata adesione al bando ministeriale a fondo perduto per la videosorveglianza cittadina. Secondo gli esponenti d’opposizione, il sindaco “reputa in politichese che “è bene valutare ogni azione volta a potenziare una condizione che caratterizza così fortemente la qualità di vita di una città”. A tal proposito, ricordiamo che l’implementazione delle telecamere può solo che contribuire a migliorare la qualità della vita attraverso un aumento della sicurezza percepita e reale soprattutto in funzione di prevenzione e deterrenza a qualsiasi atto illecito, aldilà di ogni forma mentis ideologica-politica”.

 

Gestione delle risorse

“Una città dotata di un sistema di videosorveglianza integrato e intelligente può offrire ambienti più sicuri nonché una maggiore percezione di protezione e una gestione più efficiente delle risorse pubbliche al fine di intervenire rapidamente in caso di incidenti o situazioni critiche, rilevare in tempo reale assembramenti o comportamenti sospetti, controllare le aree verdi e i beni pubblici riducendo atti vandalici. Tutto questo ha un impatto diretto sulla vivibilità degli spazi urbani, favorisce l’inclusione, riduce la criminalità e aumenta la fiducia nei servizi pubblici. Non può certo essere trascurato che la sola presenza di tali dispositivi di videosorveglianza, debitamente segnalata, sia in grado di fare da deterrente per qualsiasi malintenzionato con la consapevolezza di correre maggiori rischi di identificazione”. I consiglieri di Fratelli d’Italia si dicono dispiaciuti che Bergamaschi “usi l’aggettivo “stonate” per le nostre uscite sul come migliorare la sicurezza, che a ben vedere sono sicuramente fuori dagli schemi ideologici di una certa sinistra ben lontana dalla realtà e dalle esigenze dei cittadini sul fronte specifico. Poi, se vogliamo aprire un dibattito sulla nostra rigogliosa cittadina che ultimamente è fatta oggetto continuo di rapine ad opera di baby gang organizzate che ormai imperversano ogni settimana: parliamone”.

 

Investire sulla sicurezza

“Il Patto per la sicurezza ed il Regolamento di polizia urbana sono stati un lavoro sinergico durato quasi tre anni che ha proiettato la città di Crema in linea con altre realtà paragonabili, ma se pensiamo solamente al comune di Lodi che aveva già sottoscritto un Patto con il Prefetto ben 15 anni fa, qualche domanda ce la poniamo. Sul fronte numerico della dotazione cittadina di circa 90 telecamere, aggiungiamo anche un’altra decina della stazione ferroviaria, sembrerebbe una cifra che non presenta carenze, ma si sa, l’investimento sulla sicurezza non è a perdere, anzi, poi se vogliamo citare un comune come San Donato Milanese che fino a due anni fa contava la presenza di oltre 150 punti di osservazione a disposizione del comando di polizia locale, è un tutto dire. Ciliegina sulla torta, un piccolo comune come quello di Madignano con i suoi 2.786 abitanti, 12 volte più piccolo di Crema, ha la bellezza di 54 telecamere, ed udite udite, a breve presenterà al Prefetto di Cremona il progetto per il bando Ministeriale per l’implementazione della videosorveglianza che doveva presentare anche il comune di Crema entro il 26 giugno 2025, su nostra sollecitazione”.

 

Accesso al bando

Sul punto “che certo non vi sia alcuna urgenza di estendere l’impianto e che soprattutto non si deve cercare di farlo con ricorso agli strumenti sbagliati o seguendo vie sconsigliabili”, dissentiamo completamente. Come non ci risulta che l’indice di delittuosità del comune da prendere in considerazione in rapporto alla popolazione per assegnare i fondi, “premia il Mezzogiorno e alle fattispecie di dissesto o di scioglimento dei consigli comunali per infiltrazione mafiosa e che per presentare il progetto, rischi di essere un tempo, se non sprecato, male investito”. Ragionamento sbagliato; ci sono comuni come Perugia, Rimini, Monza, Terni, Cesena, Viterbo, Cuneo, Biella, Verbania, che hanno avuto accesso ai fondi tramite presentazione del progetto a seguito di graduatoria approvata nel 2023 per l’anno 2022, con indice di criminalità “poco elevata”. Anche in Provincia di Cremona alcuni comuni sono entrati in graduatoria in questi ultimi anni.

 

Miglioramenti

“Può essere che il progetto anche se approvato vada cofinanziato?” domanda Giuseppe Torrisi: “Certo, ma si può sempre utilizzare la metà delle entrate sostanziose del lavoro straordinario espletato dalla polizia locale, che come cita l’art. 208 del Codice della Strada, obbliga l’Ente comunale a destinarli in percentuale divisa tra interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente, al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l‘'’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei corpi e dei servizi di polizia municipale, ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell'ente. Vanno aggiunti l’installazione, l’ammodernamento, il potenziamento, la messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade, la redazione dei piani per interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti vulnerabili, quali bambini, anziani, disabili, pedoni, ciclisti e conducenti di ciclomotori e di motocicli.

 

Formazione

E ancora lo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di corsi didattici finalizzati all'educazione stradale, a misure di assistenza e di previdenza per il personale ed infine a interventi a favore della mobilità ciclistica. Certo che se dobbiamo aspettare il lavoro per i prossimi anni che vada nella direzione di una candidatura unitaria, quindi più forte come risultato atteso e come opportunità di finanziamento, in relazione al progetto territoriale forte sulla videosorveglianza che si avvale dell’intelligenza artificiale, ci viene da pensare che i quasi diecimila abitanti di Crema over 65 anni, potrebbero non vederlo mai attuato.

 

Il ruolo delle minoranze

In chiusura Torrisi sottolinea che “tra i Report sulla sicurezza in Provincia diffusi dal signor Prefetto di Cremona, vi è una sua frase che per noi è straordinariamente importante, sia per la sua opera puntuale e instancabile sul fronte sicurezza sia per la disponibilità finora dimostrata, pertanto, non possiamo che ringraziarlo: “l’importanza delle segnalazioni e delle sollecitazioni che arrivano dalle «minoranze», al di là del dibattito politico, nel quale le Prefetture, chiaramente, non entrano, tenere conto delle segnalazioni che hanno fondamento è uno dei pilastri di questa attività di sorveglianza. Ogni anno ne riceviamo tra le trenta e le quaranta”.