22-02-2020 ore 16:01 | Cronaca - Lombardia
di Riccardo Cremonesi

Lombardia, sono 39 i casi di Coronavirus accertati. Due sono in provincia di Cremona

“Sono complessivamente 39 i casi accertati in Lombardia, tutti legati al focolaio di Codogno”, ha confermato in conferenza stampa il presidente della regione, Attilio Fontana. Di questi 32 riguardano il Lodigiano, due nella provincia di Cremona (un donna di Sesto Cremonese e un uomo di Pizzighettone) e due in provincia di Pavia, due medici che svolgono la propria attività a Codogno e a San Rocco al Porto. Complessivamente ad oggi sono 51 i casi in Italia. Al momento non sono stati presi provvedimenti precauzionali oltre all'ordinanza regionale di ieri, in attesa delle direttive della Presidenza del Consiglio. La Regione è in attesa di sapere in quale struttura militare (Milano o Piacenza) trasferire le persone da mettere in quarantena.

 

Cosa prevede l'ordinanza regionale

Il ministro della Salute e il presidente della Regione Lombardia hanno firmato un’ordinanza con la quale, in 8 punti, si dispongono una serie di provvedimenti per i comuni Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. Nel testo dell’ordinanza e’ resa obbligatoria la:

1) Sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi natura, comprese le cerimonie religiose;

2) Sospensione di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità e dei servizi essenziali di cui agli articoli 1 e 2 della legge 12 giugno 1990, n.146, fatto salvo quanto disposto nei punti successivi;

3) Sospensione delle attività lavorative per le imprese dei comuni indicati, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali tra cui la zootecnia, e di quelle che possono essere svolte al proprio domicilio (quali, ad esempio, quelle svolte in telelavoro);

4) Sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti nei comuni indicati, anche al di fuori dell’area indicata, ad esclusione di quelli che operano nei servizi essenziali;

5) Sospensione della partecipazione ad attività ludiche e sportive per i cittadini residenti nei predetti comuni indipendentemente dal luogo di svolgimento della manifestazione;

6) Sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nei comuni indicati;

7) Sospensione della frequenza delle attività scolastiche e dei servizi educativi da parte della popolazione residente nei comuni sopracitati, con l’esclusione della frequenza dei corsi telematici universitari;

8) Interdizione delle fermate dei mezzi pubblici nei comuni indicati.

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