21-05-2015 ore 16:32 | Cronaca - Crema
di Ilario Grazioso

Sraffa. Archeosapori protagonista al Padiglione Italia di Expo: il ricettario apre all’antica cucina sudamericana

Come annunciato in occasione dell’incontro con il sindaco Stefania Bonaldi, le porte di Padiglione Italia si sono aperte sabato scorso alla delegazione dello Sraffa guidata dai docenti ideatori Michele Perna e Ferdinando Sapienza, i quali hanno presentato Archeosapor alla platea di Expo. Come già scritto in precedenza, il progetto ha ripreso e attualizzato il ricettario della Roma imperiale di Marco Gavio Apicio, riuscendo a riproporre una serie di piatti, attraverso l’impiego di ingredienti quali la colatura di alici, il cui padre nobile non è altro che il garum, tipica salsa usata come condimento dagli antichi romani.

 

Progetto vivaio scuole

La delegazione dello Sraffa, composta da una decina di studenti delle classi che hanno partecipato al progetto, oltre che dai docenti Domenico Tecchia, Gloria Torrese e Fabrizio Tiriticco, sabato è stata invitata a presentare il proprio lavoro al terzo piano di Padiglione Italia, ospite di Progetto Vivaio Scuole, perché l’istituto cittadino diretto da Ernesto Abbà, si è classificato all’ottavo posto nella graduatoria del progetto promosso dall’Ufficio scolastico regionale, Le scuole della Lombardia per Expo Milano 2015, primo tra gli istituti lombardi con percorso enogastronomico.

 

Archeosapori

L’incontro

All’incontro erano presenti tra gli altri, Patrizia Galeazzo responsabile Progetto scuole di Padiglione Italia, Riccardo Garosci, presidente Comitato expo scuola del Miur, ed il noto chef Pasquale Torrente, che partito da Cetara in provincia di Salerno, sta esportando anche nel territorio lombardo, la riscoperta della colatura di alici, impiegata non solo quale condimento della pasta, ma anche per insaporire piatti a base di pesce o verdure. Torrente, che si è complimentato con lo Sraffa per questo progetto, si è detto disponibile a tenere un’apposita lezione agli alunni del corso enogastronomico, sul mondo della ristorazione e sugli aspetti gestionali della sala.

 

La cucina sudamericana

“Il concetto di Archeosapori è piaciuto ai vari referenti del sistema Vivaio scuole – dice Perna – i quali ci hanno proposto un piccolo allestimento nei prossimi mesi, in modo da poter offrire una degustazione delle ricette che abbiamo realizzato, consultabili sul sito Progetto Archeosapori. Tuttavia al momento nulla è deciso, anche se speriamo di riuscire a fare questa attività entro la conclusione di Expo”. Ma il progetto dello Sraffa non si chiude qui, con lo studio del ricettario di Apicio, perché l’obiettivo è quello di proseguire.

 

Dall’Ecuador a Cuba

“Si chiude la prima fase, che ci ha visto presenti a Expo e fare promozione sia alla nostra scuola che alla città di Crema – prosegue Perna – ma stiamo già pensando di continuare sul filone della cucina storica, spostando l’attenzione verso la cucina sudamericana di Aztechi, Maya e Inca”. Si continuerà a insistere sul connubio tra cucina, storia e letteratura e la scelta dello Sraffa, di approfondire la cucina storica del mondo sudamericano, si spiega con la considerevole presenza di alunni provenienti da paesi quali Ecuador, Brasile, Colombia, Venezuela, Perù, Cuba: “Non dimentichiamo che questo progetto nasce a scuola, per e con i ragazzi, ed in questo contesto cerchiamo di dare il nostro contributo all’integrazione tra culture diverse, con la cucina quale fattore inclusivo”.