21-03-2014 ore 10:18 | Cronaca - Città
di don Emilio Lingiardi

Cattedrale. La fede dei nostri padri espressa nelle pietre vive e calde della Chiesa Madre, principio di unità e comunione per il popolo

Come ormai tutti sanno, sabato 12 aprile, vigilia della Domenica delle Palme e della Settimana Santa verrà riaperta la Cattedrale di Crema. Ci avvicineremo a quella data presentando i lavori del restauro conservativo e la novità riguardante il presbiterio. Con la ripulitura delle pareti e delle colonne è apparsa la Cattedrale in tutta la sua bellezza, armonica e accogliente, nel rincorrersi di archi, monofore e bifore che rendono una luce soffusa e mistica, tipica dello stile romanico lombardo così da favorire la sobrietà delle celebrazioni liturgiche e l’intimità personale del cuore di ogni credente verso il suo Signore.

 

Sobrietà essenziale

Mentre pareti affrescate, di altre epoche, di altri stili, potrebbero quasi distrarre il raccoglimento dell’anima, la sobrietà essenziale di questo edificio concentra l’animo nel silenzio attento verso quel Dio che ha scelto di porre la sua dimora in mezzo alle case degli uomini per condividere tutti i momenti della vita personale e civile.

 

 

La riscoperta e lo splendore dei lacerti

In questo lavoro sono apparsi più chiari ed evidenti parecchi lacerti degli affreschi che avevano arricchito la nostra chiesa madre dopo la peste del 1361, coperti poi dall’intonaco di calce bianca voluto dal vescovo del tempo dopo l’ulteriore pestilenza del 1700.

 

La devozione a Maria e al Santo patrono

Si riscopre la devozione del popolo cremasco, anzitutto alla Madonna, presentata come la regina, la Madre affettuosa di Gesù, la Vergine dell’umiltà che accoglie ogni fedele con amore materno, tenero misericordioso. Emerge pure l’attenzione grata e riconoscente a San Pantaleone per il suo intervento liberatore dalla peste in Crema e nel cremasco, tanto da essere invocato come patrono il 10 giugno.

 

I dormienti di Efeso

Interessante è pure l’affresco collocato in una piccola nicchia del coro che presenta  i sette dormienti di Efeso, dove nel 431 era stata dichiarata Maria ‘Madre di Dio’, in attesa di pace religiosa in un momento drammatico di persecuzione per i Cristiani. Qualche storico ha letto il fatto anche in seguito alle invasioni dell’Islam, dopo il 632 in Asia Minore.

 

Il messaggio dei rosoni

La luce mistica proveniente dalle finestre è ravvivata da colori caldi ed eloquenti che esplodono dai due rosoni, posti uno sulla parete absidale che presenta la colomba dello Spirito Santo, artefice di fecondità nella creazione e di santità nella chiesa, e l’altro sulla facciata, che porta come centro il fuoco dello stesso dello Spirito Santo, luce e sostegno delle le molteplici vocazioni, suscitate nell’amore per la pace del mondo.