20-12-2019 ore 09:30 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Istituto Munari, si muovono gli studenti: in difesa della scuola e in piazza

Conclusa la vicenda della studentessa sospesa due giorni, gli studenti del liceo artistico cittadino hanno deciso di intervenire pubblicamente. Due le iniziative. La prima è una foto di gruppo in cui spiccano cartelli dai messaggi inequivocabili: ' basta con questa guerra', 'qui si respira', 'libertà' e 'dialogo'. Il tutto corredato da un messaggio: “Buongiorno, siamo un gruppo di studenti dell’istituto Bruno Munari. Nelle ultime settimane abbiamo sentito molte voci sul nostro istituto, volevamo esprimere anche noi la nostra opinione. Non è vero che non ci sentiamo liberi, stimolati e appartenenti alla scuola a causa di un clima di intimidazione che si sta creando. Per noi la situazione non è così drastica come appare, ci sentiamo coinvolti in una scuola che crede continuamente in noi, con dei professori che ci sostengono e ci stimolano nei nostri lavori e nelle nostre idee e ci danno la possibilità di fare esperienze formative anche attraverso concorsi e progetti”.


In piazza Duomo

La seconda è invece l'annuncio di una manifestazione di piazza: “Sabato 21 dicembre, dalle 11.30 alle 12.30 circa si terrà una manifestazione pacifica da largo Falcone e Borsellino a piazza Garibaldi, con successiva lettura in piazza Duomo di testimonianze di vittime di violenza sulle donne. In solidarietà alla ragazza sospesa e in virtù dell’art. 21 Costituzione”.

 

L’Articolo 21

L’occasione è propizia per riportarlo integralmente. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, sporgere denunzia all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”.