20-10-2020 ore 13:24 | Cronaca - Crema
di Riccardo Cremonesi

Covid. Borghetti: la 'diversità' della seconda ondata, le polmoniti con Tac e le precauzioni

“Di tutto quello che risulta negativo se ne parla già un po’ dappertutto, a mio parere anche con un po’ troppe sicurezze nel paventare un ritorno al déjà vu, considerati i lati oscuri che tuttora presentano questo virus e la relativa pandemia. Mi permetto di dire che non tutto viaggia come allora. Lo ha ribadito anche Locatelli, presidente del Consiglio Superiore della Sanità”. Come spiega il medico radiologo Maurizio Borghetti, “attualmente il numero dei decessi resta decisamente contenuto. Qualcuno potrebbe giustamente dire che questo dato, per diverse ragioni si modifica più tardivamente rispetto agli altri”.

 

Il numero dei decessi

“A parte che l’incremento di marzo fu nettamente più consistente, rapido e conforme agli altri dati (onestamente anche l’incremento delle terapie intensive) senza prodromi apprezzabili. Guardiamo allora cosa sta accadendo in Francia che ha un anticipato e numericamente più elevato impatto di contagi in questa seconda fase rispetto all’Italia. Il 12 settembre superò i 10 mila e da li è via via cresciuto. Eppure, in questo periodo di oltre un mese, il numero dei decessi giornalieri, pur con una moderata crescita, è rimasto nettamente inferiore rispetto ai mesi della prima fase. A proposito dei decessi nostri, per completezza di informazione, va tenuto presente che oggi Regione Campania ha comunicato un aggiornamento di 21 decessi avvenuti negli altri giorni. Pertanto non sarebbero 73 quelli odierni che compaiono nelle diverse tabelle ma meno”.

 

Le precauzioni

“Con questo non voglio dire che il nostro nemico sia diventato meno pericoloso in sé. Però c’è una situazione, evidentemente derivata da più fattori che, insieme ai numeri attualmente inferiori di patologia polmonare (confermata da clinica e tac laddove eseguita) e di terapia intensiva rispetto alla fase lockdown, rende al momento la nuova 'ondata' non uguale alla prima. Perché lo dovrebbe ineluttabilmente diventare? Per quanto riguarda queste parti continuano a predominare il limite numerico e la prevalenza di non gravità delle polmoniti diagnosticate con Tac. Al di là della bontà o meno delle misure prese (che vedo riguarda molti Paesi del mondo in allarme per questa cosiddetta seconda ondata) sono sempre convinto che ottimi protagonisti di un suo contenimento restiamo noi con le precauzioni e attenzioni a non infettarci né infettare. Forse qualche sollecito investimento a supporto di questo aspetto potrebbe risultare più utile di altri che ho visto o sono in progetto di essere fatti. Sono mie opinioni, non il Verbo. Sono anche sempre convinto che ci siano le basi per avere fiducia e non perdersi d’animo”.

 

 

Il contagio nel nostro territorio
Nel Cremasco sono stati registrati 10 nuovi casi di contagio da Coronavirus nelle ultime 24 ore. Il dato ufficiale registrato ieri (lunedì 19 ottobre) da Ats Val Padana è di 2598 casi dal 21 febbraio scorso. Il numero comprende i ricoverati, chi è sottoposto a quarantena domiciliare a fronte della positività del tampone e i deceduti: sono esclusi coloro che sono in quarantena il cui esito del tampone non è ancora noto. Per quanto riguarda la nostra provincia, Cremona è la città più colpita con 1724 casi (+23) mentre l'intero territorio provinciale registra 7.296 casi di Covid19, con un incremento di 51 contagi rispetto a domenica.


I comuni più colpiti nel Cremasco
Nel dettaglio la città di Crema vede 615 casi (+3), seguita da Castelleone con 281 (0), Pandino con 130 (0), Rivolta d'Adda con 129 (0), Offanengo con 119 (+1), Soncino con 93 (0), Sergnano con 78 (0), Ripalta Cremasca con 66 (0), Bagnolo Cremasco con 65 (+1), Spino d'Adda con 62 (+1), Romanengo con 59 (0), Vailate con 58 (0), Vaiano Cremasco con 58 (0), Trigolo con 55 (0), Agnadello con 53 (0), Montodine con 50 (0) e Dovera con 42 casi (0). In riferimento alla percentuale di incidenza del virus sulla popolazione, Trigolo è il paese più colpito (3,24% dei residenti) seguito da Castelleone (2,96%) e Quintano (2,52%): il dato medio cremasco è di 1,60%. Per maggiori dettagli sul territorio e i dati degli altri comuni, guarda la mappa interattiva.