20-09-2022 ore 20:01 | Cronaca - Dalla provincia
di Riccardo Cremonesi

Continue vessazioni alla madre per acquistare droga, giovane di 23 anni in struttura Rems

La mattina di lunedì 19 settembre i carabinieri hanno arrestato una cittadina italiana di 23 anni con precedenti di polizia a carico, con ricovero in una struttura Rems (residenza per l’esecuzione di una misura di sicurezza). In precedenza la donna godeva del beneficio della libertà vigilata. Come spiega il tenente colonnello Girardi, “il provvedimento è la conseguenza di quanto accaduto lo scorso anno. A fine novembre, i carabinieri della caserma santa Lucia erano intervenuti per sedare la lite tra due donne che urlavano all’interno di un’auto parcheggiata”.

 

Denaro per la droga

Come appurato dai militari, si trattava di madre e figlia. In quell’occasione la giovane ha “insultato e colpito al volto e al corpo la madre, minacciandola per avere dei soldi”. La ragazza, di 23 anni, è stata bloccata e accompagnata in ospedale, mentre la madre si è recata in caserma per sporgere denuncia. Ha raccontato di “una situazione familiare ormai insostenibile. Da un paio d’anni era costretta a subire continue richieste di soldi, che la figlia pretendeva per acquistare stupefacenti. In caso di rifiuto la figlia urlava, spaccava degli oggetti e imbrattava le pareti di casa, minacciandola anche con dei coltelli per costringerla a farsi dare i soldi”. Oppure quando erano in auto insieme e guidava la madre, la giovane afferrava il volante, minacciando conseguenze se non avesse ottenuto quanto desiderava.

 

Continue vessazioni

La donna aveva già presentato denuncia “perché più volte la figlia l’aveva aggredita e malmenata e in un’occasione l’aveva morsicata, strattonata e tirata per i capelli. Le somme che doveva di volta in volta consegnare variavano tra i 20 e i 120 euro. Più volte la donna era dovuta ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso e aveva presentato ai carabinieri i referti medici stilati per le botte subite”. Per la figlia era stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi alla madre e di comunicare in qualsiasi modo con lei. Le successive visite psichiatriche, il continuo abuso di stupefacenti e la pericolosità sociale della ragazza avevano portato il giudice a disporre la libertà vigilata in una struttura sanitaria, per agevolare il trattamento terapeutico e farmacologico, imponendole anche una serie di prescrizioni.

 

La struttura Rems

“Ma anche tale percorso non ha fornito gli esiti sperati e, al contrario, ha evidenziato un peggioramento del quadro comportamentale e clinico, tenuto conto di una condotta incompatibile con il percorso che stava seguendo. Quindi, il giudice ha disposto il ricovero presso una struttura Rems al fine di rendere effettivo il percorso riabilitativo della donna e di contenere la sia pericolosità sociale”.

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