20-01-2015 ore 12:21 | Cronaca - Crema
di Angelo Tagliani

Affaire don Inzoli. “Non conoscevo quella persona”. La cronaca locale smentisce Maroni. L'allora ministro del Lavoro al convegno sui 20 anni della Fraternità

La presenza di Mauro Inzoli al convegno Difendere la famiglia per difendere la comunità, già ampiamente criticato e accusato di tesi omofobe, ha messo in evidente difficoltà Roberto Maroni, costretto a prendere le distanze dall'ex parroco della Santissima Trinità di via XX Settembre, al quale ha stretto la mano al suo ingresso in sala, essendo seduto in seconda fila, proprio dietro di lui.

 

La rilevanza internazionale

Davanti alle televisioni ed ai cronisti che hanno sollevato il caso, di rilevanza internazionale, il presidente della Regione ha dichiarato: “Era un convegno aperto al pubblico, non conoscevo questa persona: l’unico rammarico è che il cerimoniale non mi abbia informato altrimenti quella persona sarebbe stata allontanata perché non era opportuno che stesse lì”.

 

Le nuove tecnologie

Riportata da decine di radio, quotidiani del peso del Corriere della Sera e laRepubblica, dai telegiornali di Rai3 (regionale e nazionale) e de La 7, la presa di distanze di Maroni ha fatto sobbalzare moltissimi cremaschi; va detto che le nuove tecnologie favoriscono le persone dotate di buona memoria, che in breve hanno postato su Facebook e Twitter immagini risalenti al 2004, che ritrae l'allora ministro del lavoro e delle politiche sociali alla palestra Toffetti di Ombriano, ospite del convegno per i 20 anni dell'associazione Fraternità.

 

Il tavolo dei relatori (foto © Angelo Peia)

 

Le autorità

Accanto a loro il cardinale Alfonso Lopez, Trujillo, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, il vescovo di Crema Angelo Paravisi, Livia Pomodoro, presidente del Tribunale dei minori di Milano, l'assessore regionale alla famiglia Gian Carlo Abelli, il prefetto di Cremona Oreste Jovino, il senatore Lamberto Grillotti, il deputato Andrea Gibelli, il vice sindaco Gianni Risari, il consigliere regionale Gianni Rossoni ed il direttore del Dipartimento Giancarlo Belluzzi.

 

Il trionfo della Fraternità”

“Il trionfo della Fraternità”, è il titolo di un ampio servizio del 20 giugno del 2004 del quotidiano La Provincia ai 20 anni dell'associazione di Monte Cremasco “vicina a Cl” e “nata da un gruppo di famiglie” per “accogliere minori in difficoltà”. Chiaro il sommario: “Organizzazione perfetta dai cori iniziali agli applausi scanditi a ritmo. Tanti genitori presenti e nel parco della palestra animazione per i figli con giochi e spettacoli”. Nel pezzo firmato dal collega Luca Bettini e controfirmato da Gianni Bianchessi, l'evento viene definito “un piccolo miracolo”.

 

Gibelli, Maroni, Rossoni e don Mauro Inzoli (foto © Angelo Peia)

 

Il gran cerimoniere”

“Don Mauro Inzoli, fondatore e presidente della Fraternità, è stato il grande cerimoniere. A lui l'onore ed il dovere di introdurre l'importante convegno, di presentare e sollecitare i relatori, di ricordare il grande insegnamento di don Luigi Giussani”. L'unica dichiarazione di Maroni, peraltro nemmeno virgolettata, riguarda l'aver dato atto alla Regione Lombardia “di avere costruito un modello di politica familiare anche per l'Europa, mentre alcune regione italiane 'resistono' coin dei pregiudizi culturali”.

 

L'importantissimo interlocutore

Bianchessi e Bettini citano anche Livia Pomodoro: “L'esperienza della Fraternità come servizio di accoglienza ha un interlocutore importantissimo nella presidente del Tribunale dei minori di Milano, Livia Pomodoro, che sa di poter contare su di essa, anche se non mancano problemi e difficoltà, soprattutto di tipo burocratico”.

 

L'apertura all'amore

Il servizio si chiude con queste parole: “Giorgio Vittadini – lo ha ricordato don Mauro – ha avuto tanta parte nell'istituzione dell'associazione impostata sull'accoglienza che nasce dal saper amare. Un bambino non è accolto se non c'è un'apertura all'amore”.

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