19-12-2018 ore 16:01 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Treni. 'Il Natale dei pendolari, ancora fermi a Pioltello'. Lettera aperta del sindaco Bonaldi

“Da quel 25 gennaio, saranno 11 mesi esatti a Natale, nulla è come prima. Non lo è per le famiglie di Pierangela, di Giuseppina e di Ida, vittime della sciagura ferroviaria mentre, come ogni giorno, si stavano recando al lavoro. Non lo è per i loro parenti, gli amici, i colleghi. Non lo è per le loro Comunità e per noi sindaci che le rappresentiamo. Anche per voi che ci leggete, nulla avrebbe dovuto essere come prima, ma i fatti contraddicono questa speranza. La linea ferroviaria Cremona – Milano, via Treviglio, ripristinata con fatica, sembra avere ripreso la sua sconfortante normalità, continuando a inanellare guasti, ritardi, soppressioni, annullamenti dei treni. Gli unici eventi che si ripresentano con puntualità sono i disagi”.

La lettera del sindaco

Così si apre la lettera del sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, indirizzata ad Rfi, Trenord e per conoscenza al presidente della regione Lombardia Attilio Fontana e ai consiglieri regionali espressi dal territorio, Matteo Piloni (Pd), Federico Lena (Lega) e Marco Degli Angeli (m5s) “ricordando le condizioni dei pendolari in questo Natale, la cui data ricorda dolorosamente il tragico incidente di Pioltello avvenuto 11 mesi fa”.


Danno esistenziale

“Ogni giorno migliaia di lavoratori e di studenti entrano in una lotteria fatta di ritardi, di coincidenze che non aspettano, di guasti sulla linea e sul materiale rotabile, di soppressioni. Ore rubate alla famiglia, alle relazioni umane, al tempo libero, agli impegni, tutto questo per settimane, mesi, anni. Un danno esistenziale e biologico collettivo". Il sindaco, a nome degli amministratori della linea ferroviaria Cremona-Milano via Treviglio, spiega l'impossibilità a "sopportare un altro anno di svantaggi, non possiamo più sopportare che ci si comporti come se l’incidente di Pioltello non si fosse mai verificato. Abbiamo bisogno, subito, di risposte, non vogliamo più aspettare e non aspetteremo, anche a costo di aprire un contenzioso permanente con chi non rispetta i propri compiti e disattende le proprie responsabilità". 

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