Rivolta d'Adda, arrestato capoclan mafioso. Recentemente scampato ad un attentato, Salvatore Nuvanteri si era rifugiato nel cremasco con la moglie
Al termine di una vasta operazione coordinata dalla Dda di Catania e portata materialmente a termine dai militari di Catania e Cremona, i carabinieri hanno arrestato un capoclan mafioso nel Cremasco. Sfuggito ad un attentato, Salvatore Nuvanteri (nella foto) si nascondeva con la moglie Luisa Regazzoli a Rivolta d'Adda, in un'anonima stradina, nel tentativo di sottrarsi alle lupare catanesi del clan D’Avola.
Il blitz all'alba
Dopo un’accurata ricerca, vagliando i dati forniti dalle moderne attività investigative e grazie alle informazioni ottenute di porta in porta, come da manuale del vecchio investigatore, stamattina alle 4.30, il personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cremona, con l'ausilio dei colleghi di Rivolta d'Adda, ha bussato alla porta del pluripregiudicato siciliano, che inizialmente ha finto di non essere in casa, probabilmente per accertarsi che fossero realmente i carabinieri e non sicari.
L'attentato
All'alba dello scorso 8 agosto, a Francofonte (SR), Nuvanteri era scampato miracolosamente ad un attentato, restando gravemente ferito e perdendo l'uso di un occhio, rendendo indispensabile un delicato intervento chirurgico. Oltre a lui, la magistratura catanese ha disposto il fermo di altre nove persone, tutte arrestate lontano dai loro usuali domicili, verosimilmente per evitare possibili rappresaglie.
La tentata rapina a mano armata
Nuvanteri tre anni fa si era reso protagonista di un sequestro di persona a mano armata ai fini di una rapina. Sempre a Francofonte, la mattina del primo novembre 2010 aveva preso in ostaggio il gestore di una pompa di benzina, minacciandolo con una pistola calibro 38 special. Circondato dai carabinieri iniziò una trattativa che si è conclusa con la repentina irruzione dei militari a seguito di un colpo esploso accidentalmente dal Navanteri, che fortunatamente non ferì nessuno.
La faida
Il movente dell'attentato, secondo i militari, sarebbe da ricercare nella scalata al controllo dei territori dei comuni di Vizzini e Francofonte da parte di Nuvanteri a scapito del clan rivale di Michele D'Avola, detto O cucchiarino, attualmente in carcere. Proprio questo evento deve aver ingenerato l’erronea convinzione di poterne facilmente prendere il posto nell’organizzazione, scatenando la rappresaglia.
La reazione della Dda
Gli investigatori ritengono che i clan rivali stessero preparando azioni eclatanti per annientare i rivali. La pronta reazione della Direzione Distrettuale Antimafia e del Reparto Operativo di Catania ha evitato lo spargersi di altro sangue, assicurando alla giustizia dei pericolosi criminali.