19-07-2022 ore 17:24 | Cronaca - Cremasco
di Claudia Cerioli

Coldiretti, 'la coltura del mais è compromessa nel Cremasco. A rischio anche gli allevamenti'

Mentre le temperature continuano la loro corsa verso l’alto (con punte di oltre 38 gradi in pianura nei prossimi giorni) è sempre più allarme per l’agricoltura, con prati e raccolti che bruciano in campo, sotto il sole rovente. Particolarmente colpita nel Cremasco e nel Cremonese è la coltura del mais: per salvare il salvabile, molti agricoltori hanno già iniziato la trinciatura, con un anticipo di circa un mese, ma il raccolto che se ne ricava è fortemente compromesso. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Cremona, in relazione all’ultima ondata di alte temperature che investe l’Italia da nord a sud con conseguenze sulle persone ma anche sulle coltivazioni in sofferenza per la grave siccità.

 

Spese aumentate

“E’ un’annata disastrosa. I prati sono seccati sotto il sole: quest’estate non hanno mai visto l’acqua, né dal cielo né dall’irrigazione, perché tutte le rogge sono vuote. I miei raccolti di mais e soia sono persi. Ormai irrecuperabili. Domani trinciamo i campi di mais: so già che non ne ricaverò nulla, poiché le pianticelle sono tutte seccate. Quest’anno non riuscirò nemmeno a coprire le spese”. La testimonianza è di Piermichele Groppelli, agricoltore di Moscazzano. “Non piove e non c’è acqua nei fossi. Abbiamo seminato questi campi con grande dedizione e con spese importanti, che sono fortemente aumentate. Per poi assistere impotenti a questo disastro”.

 

A rischio gli allevamenti

“I campi sono allo stremo. Già oggi, nella nostra provincia, si stimano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo e frumento, mentre le perdite per i foraggi hanno ormai superato il 50 per cento, così come il calo stimato per le rese nei raccolti di mais. Ci sono aziende che stanno perdendo la quasi totalità della loro produzione. Una situazione che mette in ginocchio anche gli allevamenti, dal momento che il prossimo autunno non si avrà sufficiente prodotto per l’alimentazione delle mandrie - sottolinea Coldiretti Cremona - Le aziende agricole stanno fronteggiando un’emergenza senza precedenti. Si deve intervenire con misure strutturali, per assicurare la disponibilità di acqua, a maggior ragione in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina abbiamo bisogno di tutto il nostro potenziale per garantire cibo ai cittadini e ridurre la dipendenza dall’estero”.

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