19-04-2024 ore 08:35 | Cronaca - Città
di Riccardo Cremonesi

‘Paradiso di spacciatori e delinquenti’, striscione a santa Maria del Veneto Fronte Skinheads

Uno striscione firmato Veneto Fronte Skinheads è stato affisso stanotte nel quartiere di santa Maria, a Crema. L’iniziativa è stata accompagnata da un comunicato stampa: “Il disagio quotidiano che attanaglia gli abitanti delle case popolari di Santa Maria della Croce, fa da specchio ad una situazione di tensione che è divenuta pressoché endemica nelle nostre città. Le cosiddette baby gang composte da giovani “nuovi italiani” tra furti, occupazioni abusive, prevaricazioni e spaccio; rendono la convivenza civile e pacifica un miraggio della sinistra accogliente e petalosa, tra i principali mandanti morali e materiali de facto di questa nuova società aperta, dove secondo dati Istat del 2021 quell’8,5% di cittadini stranieri commette statisticamente cinque volte più reati del restante 91,5% composto da autoctoni. A meno che la statistica ufficiale e il concetto di proporzione non abbiano subito l’influsso della lobby suprematista dell’Alabama degli anni ’20, le solide basi su cui posa la narrazione circa quel paradiso in terra che sarebbe la società multirazziale, parrebbero scricchiolare".

 

"I protagonisti di queste condotte, spesso emergono da un tessuto sociale che si sta delineando in Italia e che invece è andato consolidandosi in diverse nazioni europee negli ultimi decenni, laddove spesso i nativi europei vedono le proprie città subire uno sfiguramento etnico che rischia di compromettere irreversibilmente la conservazione della nostra identità e dei nostri costumi. L’eccelso humus culturale da cui provengono questi nuovi giovani concittadini, fatto di musica trap e melting pot; idealizzati e coccolati da una certa sinistra liberal come fulgidi esempi d’integrazione, si rivelano poi giustamente insofferenti al sistema di valori che viene loro propinato, intriso di una stucchevole retorica tutta diritti civili e inclusività". 

 

"Spesso e volentieri non attecchisce neanche l’indottrinamento attraverso il dogma imposto del valore supremo della Costituzione, cui vengono omaggiati con una copia nelle stanze del Palazzo Comunale durante il riconoscimento della cittadinanza italiana, come se un documento sancito nel 1947 fosse l’atto fondativo nonché il garante assoluto dell’italianità profonda. Ciò che emerge invece è che lo sradicamento e la coabitazione forzata generano conflitti sociali talmente esasperati che ormai sono divenuti prassi quotidiana che neanche il tappo del silenzio mediatico riesce ad omettere. Le politiche di accoglienza indiscriminata e di assimilazione di genti extra-europee hanno generato progressivamente le no-goes zone nella nuova Scandinavia multietnica, le Banlieu parigine, l’emarginazione prima e poi la scomparsa dei belga a Molenbeek. Quanti anni impiegheremo anche noi italiani, noi cremaschi, a subire la medesima sorte? Quosque tandem abutere patienta nostra? Scomodamente”.

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