19-04-2024 ore 16:32 | Cronaca - Brescia
di Claudia Cerioli

La guardia di finanza sequestra cinque milioni di euro: gioielli, orologi e un motoscafo 'Riva'

Nel corso dell’operazione svolta giovedì 18 aprile dalla Guardia di Finanza di Cremona, a contrasto di una associazione dedita alle frodi fiscali, in collaborazione con i comandi provinciali di Brescia, Bergamo, Padova, Verona, Bolzano, Treviso ed il reparto operativo aeronavale di Como, sono stati rintracciati tutti i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare (quattro in carcere, tre ai domiciliari e cinque destinatari di provvedimento interdittivo) emessa dal Gip su richiesta della procura della Repubblica di Brescia.

 

Ingenti somme di denaro

Nell’esecuzione della perquisizione presso l’abitazione di un imprenditore di Adro  destinatario della misura della custodia cautelare in carcere, sono state rinvenuti cospicui quantitativi di banconote: 1.600.000 euro occultati nel sottotetto, 1.200.000 euro in una camera adibita ad ufficio, 700.000 euro in una cassaforte, 100.000 euro in camera da letto e 1.400.000 euro in un doppiofondo di un armadio. L’imprenditore era amministratore di fatto di società edili che avrebbero utilizzato fatture per operazioni inesistenti per 26 milioni di euro e riciclato i proventi illeciti maturati attraverso il trasferimento di tre milioni di euro ad una società austriaca e ad un’altra della provincia di Padova.

 

Ricchezze restituite alla collettività

Nell’ambito degli altri interventi, oltre a diversi conti correnti bancari, sono stati sequestrati 20 immobili, 18 autoveicoli, un motoscafo modello “Riva” da 15 metri, 8 orologi Rolex e numerosi preziosi in oro. Il rinvenimento con successivo sequestro di beni ed ingenti somme di denaro, provento di attività delittuose, assume simbolicamente un valore sociale, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità economico finanziaria. I provvedimenti cautelari eseguiti sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase d’indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione d’innocenza.

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