19-02-2022 ore 20:32 | Cronaca - Sergnano
di Denise Nosotti

Biogas: comune di Sergnano favorevole all'impianto. Contrario il parere dell'Ats

A seguito della richiesta, da parte della società agricola ‘Energia Verde Bio Sergnano” di costruzione e messa in esercizio di un impianto per la produzione di biometano, il comune di Sergnano ha indetto una conferenza di servizi. Avrebbe dovuto svolgersi lunedì 21 febbraio, alle 10. Tuttavia, come dichiara il sindaco Angelo Scarpelli: “è stata rinviata a data da destinarsi, in quanto alcuni documenti non sono ancora pronti. Si tratta di una questione molto delicata, che coinvolge altri enti, e niente può essere lasciato al caso”. La posizione dell’amministrazione sergnanese è chiara: “noi non abbiamo alcun pregiudizio su impianti del genere, tant’è vero che in paese ne abbiamo già uno. Non c’è ancora nulla di certo e definito. Tuttavia, non avremmo problemi ad accoglierlo. Certo, è una scelta che va condivisa anche con altri. Abbiamo saputo, inoltre, che è stata presentata richiesta di costruzione anche in altri paesi e quindi non vediamo perché non si debba realizzare anche a Sergnano”.

 

Gli enti coinvolti

Il comune non può decidere da solo. Per questo alla conferenza dei servizi, che si terrà in presenza, sono invitati i rappresentanti dei comuni limitrofi: Pianengo, Capralba, Caravaggio, Mozzanica, Castel Gabbiano, Casale Cremasco Vidolasco, Campagnola Cremasca e Ricengo. Con loro anche l’amministrazione provinciale di Cremona, l’Arpa di Cremona e Bergamo, l’Ats Valpadana, l’ispettorato territoriale Lombardia per il ministero dell’economia, la Soprintendenza delle province di Cremona, Lodi e Mantova, i vigili del fuoco e il Parco del Serio. Le amministrazioni e gli enti coinvolti, entro 15 giorni, possono richiedere integrazioni documentali o chiarimenti. Sono comunque chiamate a dare un parere sul procedimento così come il proprio assenso o dissenso indicando, eventualmente, le modifiche necessarie al progetto iniziale per giungere ad un accordo.

 

Parere contrario di Ats Val Padana

Con un documento dell'11 febbraio l'Ats Val Padana ha chiesto al comune di conoscere "le aziende conferenti il materiale da trasformare in biogas, come avviene il trasporto, così come lo stoccaggio delle materie, per verificarne la conformità in base alle normative legate alla biosicurezza". In un documento protocollato il 10 febbraio, l'Ats specifica le modalità di funzionamento di questi stabilimenti: "L'energia viene prodotta da fonti rinnovabili tramite digestione anaerobica alla quale viene proposto l'affiancamento di caldaie funzionanti a biomasse legnose". Ats ha informato anche che "da diverso tempo le province di Cremona e Mantova sono tra più critiche per inquinamento, a causa, principalmente delle condizioni meterologiche sfavorevoli alla dispersione degli agenti inquinanti. Per entrambi i territori, secondo i dati 2019 e 2010 è sensibile lo sforamento dell'indice massimo di emissioni giornaliere di Pm10 nell'atmosfera". Ats evidenzia anche "l'elevata presenza sui territori di Cremona e Mantova di impianti di digestione anaerobica e la crescente richiesta di nuove strutture. Gli impianti a combusione di biomassa potrebbero diventare una fonte numerosa e diffusa di emissione di particolato sottile primario, aggravando così un quadro ambientale già critico per le polveri sottili". Per tale motivo, l'Ats Val Padana "esprime criticità, per la tutela della salute pubblica, circa l'installazione di tali impianti". Ritiene che impianti di combustione a biomassa, in territori già compromessi per inquinamento, "vadano bene solo se utilizzati per bisogni essenziali, quali il riscaldamento domestico". 

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