18-03-2018 ore 11:15 | Cronaca - Crema
di Lidia Gallanti

Biotestamento: come funziona la legge per l'autodeterminazione tra coscienza e rispetto

Fine vita, accesso alle cure e facoltà di scegliere per sé in una delle fasi più delicate dell'esistenza. In una domanda, Testamento biologico: decido io? Questo il tema della conferenza organizzata venerdì 16 marzo dall'associazione cure palliative Alfio Privitera per conoscere e approfondire la nuova legge approvata a fine 2017 (QUI il testo).


Prossimità responsabile
La serata moderata dall'avvocato Ermete Aiello si è aperta con la testimonianza di Anna Maria Marzi,  dirigente dell'hospice Madonna dell'Uliveto-Albinea di Reggio Emilia. "Non fare è più difficile che fare - afferma -  talvolta la medicina rischia di essere tecnocratica, si pensa cioè che l'unica scelta sia tra le diverse modalità operative. Prima di decidere come agire è necessario decidere se farlo e quale sia la scelta migliore per il paziente. Rispettando la sua dignità e i bisogni, fisici, psico-sociali, spirituali, in un'ottica di prossimità responsabile verso lui e la sua famiglia".


Orsi: 'scegliere nel rispetto dei diritti'

Al dottor Luciano Orsi il compito di esporre la nuova legge. "necessaria per mettere nero su bianco che la prima e ultima parola è del paziente". Questa l'opinione del vice presidente della Società Italiana cure palliative. "Il medico non è mero esecutore, ma ha il compito di affiancare il paziente in una relazione fiduciaria". Proprio questa "doppia simmetria" dovrebbe "mettere il cittadino nelle condizioni di scegliere nel rispetto dei propri diritti: conoscere le proprie condizioni di salute, accedere alle cure palliative ed esprimere in anticipo le proprie volontà sui trattamenti da ricevere. "Pianificati non in base al decorso della malattia, più o meno prevedibile, ma sulla biografia della persona".


Il testamento della coscienza

"Il testamento biologico non disciplina patrimoni ma le nostre coscienze". Il notaio cremasco Alberto Scali illustra l'importanza del documento, "redatto sotto forma di atto pubblico, scrittura privata o registrazione, e revocabile in qualsiasi momento". Due i punti fondamentali: "l'informazione preventiva del paziente e il deposito dell'atto". Quest'ultimo passaggio può essere formalizzato da un notaio, supervisore e garante delle condizioni necessarie. In alternativa può essere scritto in autonomia e affidato all'ufficio anagrafe del Comune di residenza o inserito nel registro sanitario elettronico su base regionale. Alla base, la stretta rete di relazioni tra sanitari, legali, fiduciari e familiari, per accompagnare la persona verso una scelta dignitosa e consapevole.

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