18-03-2014 ore 12:00 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Paratormone falsato, “il caso è mondiale”. La conferma arriva da Marcella Marletta, responsabile della Direzione generale dispositivi medici del Ministero della Salute

Per oltre un anno, per l’esattezza tra il 7 febbraio 2013 e il 14 febbraio 2014, in Italia, in Europa e nel resto del mondo, è stato venduto da un'importante casa farmaceutica, la Abbott, un kit per l’analisi del sangue risultato poco attendibile e ritirato dai Nas in almeno venti ospedali italiani. Gli esami, finalizzati a stabilire la concentrazione di calcio nei pazienti, riguardano il dosaggio di paratormone, un ormone prodotto dalle ghiandole paratiroidi che ha il compito di regolare il valore del calcio e del fosforo nel sangue. All’esame vengono sottoposti, tra gli altri, pazienti con sospetta carenza di vitamina D, pazienti dializzati, con problemi tiroidei.

 

Mi manda Rai 3

Partito da Crema, il caso del paratormone ‘sovrastimato’ - a seconda del paziente tra il 13% ed il 45% - assume ora rilevanza mondiale. La conferma arriva da Marcella Marletta, responsabile della Direzione generale dispositivi medici del Ministero della Salute, intervenuta stamattina a Mi manda Rai 3, la trasmissione condotta da Elsa Di Gati per “difendere e tutelare tutti i cittadini vittime di truffe, vessazioni e ingiustizie, nonché a occuparsi di temi come fisco, previdenza, consumi e lavoro”.

 

In tutto il mondo

Come spiegato dall’esponente del Ministero“il kit per gli esami del paratormone è stato venduto in 19 lotti in Europa e complessivamente 26 lotti nel mondo, compreso il Giappone: nessuno sta ignorando il problema, ognuno sta monitorando la situazione”. Com’è stato possibile che nessuno si sia accorto? “Finora – ha spiegato Marletta - ci sono state solo segnalazioni; troppo poche, 2 o 3 in tutto, per far scattare una valutazione di non attendibilità del test. Queste poche segnalazioni hanno comunque portato ad uno studio condotto dalla Abbott e da altri deputati ai controlli, col risultato della sovrastima del test, che può andare dal 13 al 45% del suo valore”.

 

Le segnalazioni

Col passare del tempo e “crescendo le segnalazioni, l’Abbott il 12 febbraio ha effettuato la segnalazione ufficiale e quindi ha provveduto al ritiro del test”. Come detto non esistono dati ufficiali sui pazienti coinvolti a livello nazionale e internazionale, anche se al momento – ha confermato Marletta - sono state censite 170 strutture nelle quali viene effettuato il test con il kit della Abbott: sarebbero stati analizzati 1984 reagenti, mentre sale a 2749 il numero complessivo tra controlli e reagenti.

 

“Nessuna preoccupazione”

In sostanza, i pazienti si devono preoccupare? Secondo Marcella Marletta “difficilmente un paziente può essersi sottoposto a cure sbagliate in base alle sole analisi sul paratormone indagate con il kit difettoso”. Come si fa a sapere se il test è efficace? “Lo può fare solo il medico, nella sua autonomia se la diagnosi è stata sbagliata. Il paziente non si deve preoccupare, sarà il medico a decidere se rifare l’esame”.

 

I pazienti cremaschi

Il caso è stato sollevato dal collega Antonio Grassi, giornalista de La Provincia, uno dei pazienti richiamato dall’azienda ospedaliera di Crema per rifare il test. Intervenuto via Skype con la trasmissione ha ripercorso le tappe della vicenda: “l’unico dato ufficiale è quello del presidio ospedaliero cremasco, con 3403 esami e 2467 pazienti. A livello nazionale i casi potrebbero essere diverse centinaia di migliaia, calcolando che in Lombardia sono 40 mila.

 

La Regione Lombardia

“Certamente ci si rivarrà nei confronti della casa farmaceutica perché rifonda i danni provocati ai pazienti, oltre che alla stessa Azienda Ospedaliera di Crema". Così il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, al quale fa eco la deputata del Pd Cinzia Fontana: “il Ministero deve comunicare in maniera inequivocabile le regioni, gli ospedali e il numero dei pazienti coinvolti. Dalla segnalazione dell’anomalia del 12 febbraio è passato più di un mese, un ritardo non accettabile”. Stamattina esponenti di Rifondazione hanno effettuato un volantinaggio davanti al centro di prenotazione, mentre domani i vertici della Abbott sono annunciati a Crema per incontrare il direttore generale Luigi Ablondi.

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