17-11-2014 ore 20:34 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Intitolato a Francesco Edallo il sottotetto del mercato Austroungarico. Molte le persone accorse all'inaugurazione

“L’intitolazione di questa sala a Checco non rappresenta un traguardo, ma solo una tappa del percorso culturale iniziato nel 1981. L’auspicio è quello di veder crescere ciò che Checco, con impegno e passione, ha seminato in tutti questi anni di attività”. Così Pasquale Esposito, della Compagnia del Santuario, all’intitolazione a Francesco Edallo della sala sottotetto del mercato Austroungarico.

 

Checco, una figura stimata
“Questa sera – commenta il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi – siamo in tanti, e questo dice molto dell’affetto, della stima e dell’ammirazione che abbiamo provato per i talenti che Checco ha scovato e portato in scena. Così abbiamo pensato fosse bello che subito dopo, senza attendere gli anni, la sua memoria potesse essere coltivata. Abbiamo immaginato che questa intitolazione potesse essere un segno tangibile per attestare quanto a Checco noi tutti abbiamo voluto bene”.

 

L’uomo che ha messo in moto il teatro cremasco
“Piace ricordare Checco – spiega il presidente della Fondazione San Domenico, Giovanni Marotta – per la sua base: l’uomo che ha dato vita a tutto questo. Penso che tutte le persone presenti stasera siano qui per l’uomo, per quello che ha fatto. Anche per questo motivo la prima di Crema in scena sarà l’ultima commedia di Checco”. La sala, secondo il presidente Marotta, “dovrà diventare il luogo dove si continuerà la scuola di teatro. Lui si è speso molto nella ricerca di ragazzi da portare in scena. Non c’era persona migliore a cui intitolarla”.

 

La cornice teatrale
Il tributo ad Edallo non poteva che avvenire in una cornice teatrale. In sala sono stati appesi alcuni degli abiti di scena utilizzati dalla Compagnia del Santuario – fondata da lui nel 1981 – assieme ad alcuni oggetti portati in scena nelle varie esibizioni: un piccolo, ma inestimabile, patrimonio che la Compagnia e la famiglia di Checcho hanno deciso di rendere accessibile, in maniera libera e gratuita, alla cittadinanza.

 

Le esibizioni
Non sono mancati alcuni contributi dei compagni di Checco: colleghi sul palco e amici di vecchia data. Ad introdurre la serata, le esibizioni musicali di Stefano Donarini e Andrea Zecchini, rispettivamente al flauto traverso e alla chitarra classica. A loro si sono unite le performance di Mariangela Torrisi e Angelo Noce: la prima, artista teatrale, ha letto due brani di Francesco Edallo, mentre il secondo, pittore e poeta, ha proposto due lettere, di sua composizione, in memoria di Checco. E per ricordalo con la sua arte, quella che ha contribuito a diffondere e valorizzare nella sua città, Luigi Ottoni ha riproposto una piccola esibizione teatrale, interpretando un dialogo tra Arlecchino e Checco.

 

Il busto e la targa
Al sindaco Bonaldi e al presidente Marotta è spettato il compito di svelare il busto di Checcho in terracotta, donato dalla famiglia, e la targa di intitolazione della sala. Su quest’ultima, incise, campeggiano le parole con cui chiunque avrebbe definito Francesco Edallo: “anima del teatro cremasco, artista multiforme”.

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