In occasione delle Giornate europee del patrimonio, sabato 21 settembre l’area archeologica di Palazzo Pignano ospiterà laboratori didattici e visite guidate. Il complesso della villa, composta da strutture abitative e produttive, è stato riportato alla luce tra il 1969 e il 1999; acquisito alla fine degli anni ’90 dallo Stato è stato reso fruibile ai visitatori con aperture quotidiane e gratuite, gestite dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio delle province di Cremona, Lodi e Mantova.
Lussuosa villa romana
Le indagini archeologiche presso la lussuosa villa romana a padiglioni, condotte dal 1969 al 1999, dal 2016 sono portate avanti dal dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte dell’Università Cattolica sotto la direzione scientifica del professor Furio Sacchi e in regime di concessione di scavo da parte del Mibac. La visita ai resti comprende un piccolo Antiquarium messo a disposizione dal Comune. Come spiegato dal sindaco Rosolino Bertoni “la nostra piccola-grande realtà è al centro di un progetto di sviluppo, che desidero portare avanti per far sì che diventi ancor più competitiva e turisticamente attraente, come peraltro dimostrano i dati relativi agli ingressi all’area archeologica e Antiquarium nell'anno 2018 pari a 3.580. Abbiamo bisogno di una diversa mobilità, di opere infrastrutturali e di nuove strutture ricettive. Per questo parteciperemo ad alcuni bandi per trovare le risorse necessarie”. Per il presidente della Provincia di Cremona, Mirko Signoroni, “recuperare le origini storiche di una comunità significa fortificare l’identità locale e preservarne le origini per le future generazioni. Dal passato si evincono infatti insegnamenti e moniti, non solo per le bellezze culturali ed architettoniche ma anche per l’economia e l’ambiente”.
Apertura ai giovani
“L’estrema delicatezza e complessità di un sito come quello di Palazzo Pignano - ha sottolineato il soprintendente Gabriele Barucca - richiede l’impegno di diverse forze per essere conservato e valorizzato. La proficua collaborazione tra pubblico e privati ha finora permesso di curare e di far conoscere l’area archeologica al territorio, anche con programmi dedicati ai giovani quali l’alternanza scuola lavoro, attivata negli anni passati e le visite per le scuole. La Soprintendenza, per incentivare la visita al complesso della villa tardoantica, quest’anno propone orari di visita più lunghi, fino alle 18, per i fine settimana di settembre e ottobre e in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il 21 settembre, due laboratori didattici curati dalla restauratrice Chiara Reggiani; ispirati a manufatti antichi, verranno riprodotti dai partecipanti con la tecnica della modellazione della creta e del mosaico”.
Nuove aree di scavo
Attualmente è in corso la quarta campagna di scavo del dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte dell’Università Cattolica.; iniziata il 2 settembre continuerà fino al 27 settembre. Obiettivo l’apertura di due nuove aree di scavo nel settore residenziale della villa e nell’area occupata dagli edifici destinati allo stoccaggio e alla lavorazione dei prodotti che provenivano dalle vaste proprietà di pertinenza del complesso residenziale. Si potrà così indagare o conoscere in modo più approfondito la lunga storia del sito, che oggi sappiamo essere già frequentato con continuità dalla metà del I fino a tutto il V secolo d.C. Allo scavo partecipano circa 20 studenti iscritti alla laurea triennale in Scienze dei beni culturali, alla laurea magistrale in Archeologia e storia dell’arte e scienze dell’antichità, alla Scuola di specializzazione in beni archeologici dell’Università Cattolica.
Lunga storia
“Palazzo Pignano – ha aggiunto Furio Sacchi - occupa un posto di particolare interesse per la sua lunga storia, di cui si conoscono alcuni aspetti macroscopici: la grande villa qui costruita tra il IV e il V secolo d.C. i cui ruderi connotano oggi un angolo di Pianura Padana immutato nel tempo e le trasformazioni cui lo stesso complesso residenziale andò incontro in epoca altomedievale con la frequentazione longobarda e poi, intorno all’anno 1000, con la presenza di una curtis cum plebe attestata dalle fonti letterarie. L’esperienza degli scavi è di grande valore anche per la formazione sul campo degli studenti universitari interessati alla disciplina archeologica nei suoi molteplici aspetti (età romana, periodo longobardo, età medievale)”.
Museo a cielo aperto
Alla nascita e allo sviluppo del progetto contribuiscono il Comune, la Parrocchia e la Pro loco di Palazzo Pignano. Gli oneri finanziari sono stati sostenuti in gran parte dall’Ateneo, importanti contributi sono giunti da Regione Lombardia, dalla Fondazione Comunitaria della provincia di Cremona onlus, dall’Associazione Crema per il territorio e da imprenditori della zona. Per l’assessore regionale all’Autonomia e alla cultura Stefano Bruno Galli “Palazzo Pignano è un museo a cielo aperto. Un sito archeologico unico che, da decenni, restituisce ai ricercatori testimonianze importanti della civiltà romana e di quella longobarda, ma non solo”. In chiusura don Benedetto Tommaseo, parroco della pieve di san Martino: “La convenzione tra la Soprintendenza e la Parrocchia ha semplicemente confermato una realtà da anni sperimentata. Nel futuro ci auguriamo un continuo miglioramento dell’area archeologica della villa romana, e la cura dei resti della basilica paleocristiana situata all’interno e all’esterno della pieve romanica”.
Programma di sabato 21
Ore 10.30 Antiquarium: laboratorio gratuito di modellazione dell’argilla per realizzare un manufatto partendo da modelli di recipienti antichi. Ore 16 laboratorio gratuito di mosaico, ispirato ai motivi e alle decorazioni dei pavimenti della villa. Entrambi tenuti da Chiara Reggiani, restauratrice Mibac. Ore 17.30, visite guidate con ingresso libero ai nuovi scavi in corso, condotte dagli studenti dell’Università cattolica del sacro cuore. L’accesso a tutte le iniziative è gratuito senza prenotazione.