17-06-2021 ore 10:54 | Cronaca - Crema
di Rebecca Ronchi

Azzardo: io mi dissocio. L'insegnamento è tra pari per oltre 1200 studenti cremaschi

Nell’ambito cremasco oltre 1200 studenti (di cui ben 119 coinvolti come peer educator) hanno partecipato al percorso sulle ludopatie. Nato su impulso della regione Lombardia con Ats Val Padana, Ust di Cremona e Mantova e Gap Cremona, Azzardo… io mi dissocio nell’arco di due anni ha portato “conoscenza, prevenzione e contrasto delle ludopatie negli istituti scolastici di Crema, Cremona e Mantova”. Capofila l’Iis Galilei di Crema; in riva al Serio hanno partecipato anche il Racchetti da Vinci, lo Sraffa e gli istituti comprensivi di Pandino, Trescore Cremasco e Crema 2. Nel corso dell’evento conclusivo online sono stati presentati gli elaborati realizzati dagli studenti cremaschi. È stato realizzato un sito dedicato, che porta il nome del progetto (Azzardo mi dissocio). Rappresenta un punto di riferimento grazie ad una ricchissima banca dati di video, articoli, approfondimenti e risorse online realizzate o curate direttamente dai ragazzi e dalle ragazze che hanno preso parte al progetto di prevenzione e contrasto.

 

L’evoluzione del gioco 

Molti i temi trattati: dalla differenza tra semplice gioco e ludopatia, ai cliché errati sulle tipologie e sui profili di popolazione vittima della dipendenza da gioco, dalle suggestioni e dai condizionamenti indotti dall’organizzazione dagli ambienti nelle sale slot, alla storia del gioco d’azzardo dagli antichi romani a oggi passando per il far west, fino ai più moderni videogames. Di “circolarità virtuosa tra attività e reti” e di “azioni che hanno significato quando sono sinergiche e condivise” ha parlato in apertura dell’evento la dirigente scolastica dell’Istituto di Istruzione Superiore Galileo Galilei Maria Grazia Crispiatico, ricordando la necessità della scuola di curare tutte le dimensioni della persona anche tramite “percorsi di carattere laboratoriale, caratterizzati dal protagonismo diretto”.

 

Insegnamento fra pari

Fra i punti di forza del progetto la commistione fra differenti linguaggi, l’approccio preventivo, e i molti momenti basati sulla peer-education, cioè quella forma di “insegnamento tra pari, particolarmente fruttuosa fra gli studenti”, spesso coinvolti nel condividere saperi ed esperienze sull’argomento. Carlo Lanzi, coordinatore del progetto per l’ambito cremasco ha ringraziato i “ragazzi, per aver lavorato in modo eccezionale, dopo che sono state create le condizioni per far emergere la loro creatività. Oggi si possono vedere ottimi prodotti dedicati al contrasto delle ludopatie, ma soprattutto si può vedere un gruppo di ragazzi che è cresciuto e maturato insieme in questa esperienza”.

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