17-05-2020 ore 15:45 | Cronaca - Crema
di Ramona Tagliani

Il comitato Giustizia ospiti delle Rsa Crema: 'nessuna accusa, solo ricerca della verità'

Si è costituito il comitato spontaneo Giustizia ospiti Rsa Crema. Come spiegano i promotori dell’iniziativa, è formato dai parenti delle numerose vittime del virus decedute presso le strutture sanitarie della città: “Abbiamo letto sulla stampa locale il comunicato della presidente della Fondazione benefattori cremaschi onlus. Innanzi tutto cogliamo l’occasione per porgere le nostre condoglianze a tutte le famiglie che hanno perso i propri parenti in questa tragedia. Vogliamo precisare che non abbiamo accusato nessuno, le accuse non rientrano nelle nostre competenze. Stiamo ancora elaborando i nostri lutti e facendo delle personali considerazioni, a nostro avviso legittime per chi perde una o più persone care in circostanze come queste”.

 

L’esempio coi fatti

“Prima di tutto è necessario stabilire di chi si sta parlando. I soggetti ospitati in queste strutture sono persone molto anziane che hanno dedicato la loro vita contribuendo a costruirci il mondo agiato in cui stiamo vivendo. Hanno fatto grandissimi sacrifici. Molti di loro durante l’infanzia si rubavano il cibo dal piatto e si vestivano con quello che trovavano. Erano sempre in “emergenza sanitaria” e sono sopravvissuti non a una “battaglia” ma alla guerra. Hanno lavorato una vita in condizioni disagiate e il loro unico pensiero era di preparare un mondo migliore per i propri figli. La tipica frase al loro ritorno la sera: “Se i bambini hanno mangiato posso sedermi a mangiare qualcosa anch’io” non dobbiamo dimenticarla mai. Non erano abituati ad usare le parole per indicare la giusta strada, davano semplicemente l’esempio con i fatti”.

 

L’ultimo saluto negato

“Non sono solo dei genitori ma sono le uniche persone sulla terra che conosciamo da tutta la nostra vita. Queste sono le persone che ci hanno prematuramente e ingiustamente lasciato, morte sole e disperate, senza avere vicino i propri cari. Rimaste sole anche dopo il decesso. Non hanno nemmeno potuto ricevere il giusto ultimo saluto dalla loro comunità. Sono stati tumulati di fretta. È nostro dovere e sacrosanto diritto tutelare la loro dignità e cercheremo di farlo al massimo delle nostre capacità. Da parte nostra non c’è nessuna tesi studiata a tavolino. C’è la volontà, senza “vergogna”, di capire la “ragione della morte”, i motivi per cui è successo tutto questo. Di cose poco chiare ce ne sono ed è normale cercare il confronto anche con altri parenti di deceduti”.ù

 

Accertare le responsabilità

“Vogliamo ringraziare coloro e ci riferiamo ai medici e agli infermieri e/o assistenti che hanno lottato insieme ai nostri cari in prima linea, rischiando la salute, per battere lo spietato nemico invisibile. Prendiamo atto che la Procura di Cremona ha eseguito delle indagini. Non ci auguriamo certo che emergano delle responsabilità, ma se ciò avverrà, se le cose potevano obiettivamente essere fatte meglio, o se si poteva fare di più, i responsabili dovranno pagare il giusto. Sarà comunque una magra consolazione perché i nostri cari non lì avremo indietro ma sarà comunque qualcosa”. Il comitato ha un gruppo whatsapp ed una pagina su Facebook.

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