17-05-2019 ore 18:54 | Cronaca - Crema
di Andrea Aiolfi

Crema zero barriere. In sala Alessandrini il convegno per "una città a misura di tutti"

L’incontro organizzato questa mattina dal comitato Crema zero barriere ha visto gli interventi di politici locali, architetti, ingegneri, geometri, le scuole, tutti riuniti in sala Alessandrini per una mattina di discussione sul tema della accessibilità delle città per i portatori di disabilità. La necessità non è solo quella di eliminare le barriere architettoniche fisiche, come marciapiedi non adatti e gradini, ma anche le barriere culturali, ostacolo alla progettazione di una città a “misura di tutti”. Ad introdurre il convegno il sindaco Stefania Bonaldi che ha sottolineato che “lo spirito è quello di abbattere le barriere a cominciare da quelle culturali, che non sono solo i nostri schemi mentali ma credo si tratti di capire come si debba passare alla prospettiva dei diritti, una parola che a me piace tantissimo e si riempie sempre di nuovi significati”.

La progettazione accessibile per il comune di Crema
Durante la mattina Armando De Salvatore, specialista di progettazione accessibile e inclusiva, ha raccontato come è iniziato il percorso che porterà alla creazione del Peba (piano di eliminazione delle barriere architettoniche) del Comune di Crema. La nascita del comitato e dell'osservatorio barriere architettoniche ha instaurato una prima collaborazione tra cittadini portatori di determinate esigenze e l’Amministrazione. Quattro gli incontri previsti: con il comitato e le persone con disabilità, le scuole, i giovani, l’Auser e i cittadini. Sono previsti inoltre corsi specifici per i tecnici comunali e i liberi professionisti per formare progettisti “capaci di costruire una città più vivibile, spazi pubblici di ogni tipo, non solo accessibili ma inclusivi”.

Le testimonianze del comitato
Due membri di Crema zero barriere, Silvia Cappellini e Pierluca Finardi, hanno raccontato alcune esperienze di situazioni poco adatte per chi come loro è su una sedia a rotelle. La pavimentazione di alcune aree della città, in particolare il centro storico, non sono adatte ad essere attraversate sopra a una carrozzina. Alcuni esercizi commerciali, anche rimodernati di recente, presentano gradini all’ingresso e non sono muniti di rampa mobile e costringono così le persone a rimanere fuori. In passato sono state fatte alcune azioni di sensibilizzazione come la Skarrozzata, che aveva coinvolto i politici locali, e la recente Riskarroziamo, per i bambini, per mostrare quali possono essere le difficoltà di chi deve muoversi su ruote per le vie della città. Iginio Rossi, dell’Istituto nazionale di Urbanistica, ha illustrato il progetto Atlante delle città accessibili a tutti, una piattaforma online con una mappa di 120 esperienze e esperimenti sull’accessibilità realizzate in tutta Italia. “Se pensiamo che l’accessibilità sia patrimonio dei tecnici – ha commentato Rossi - abbiamo sbagliato tutto. È un aspetto che vede coinvolti tutti, non in maniera paritetica perché il lavoro del progettista è maggiore ma c’è una presenza importante della partecipazione dei cittadini, come stamattina” ha spiegato l’architetto.

Il benessere ambientale e urbano
“Le città stanno andando verso una densificazione delle costruzioni e degli abitanti, come interpretare il tema accessibilità in questi contesti?” si chiede Piera Nobili, presidente del Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell'Accessibilità. Anche il tempo può essere una barriera: in una situazione in cui i luoghi siano sicuri e fruibili da tutti, il fatto che i mezzi pubblici in determinate fasce orarie (la sera e i giorni festivi) non siano disponibili crea un impedimento alla mobilità e quindi alla socializzazione di strati della popolazione più sensibili, come disabili e anziani. Un piano urbano della mobilità sostenibile integrato, con un piano di eliminazione delle barriere architettoniche e una riorganizzazione dei trasporti, potrebbe essere la premessa per ripensare le strade in un modo diverso e non solo come il regno delle macchine, inaccessibile e pericoloso per molti. 

 

I non vedenti

Durante la mattinata anche Mimmo Iuzzolino, non vedente, ha portato la sua testimonianza riguardo le difficoltà quotidiane: le città come Crema hanno un centro molto antico e per pavimentazione e struttura non sono semplici da attraversare e vivere per le persone cieche. Stesso discorso per i quartieri anche se costruiti in epoche più recenti. Dei percorsi più lineari e l’adeguata segnalazione potrebbero essere delle soluzioni semplici e immediate per risolvere queste problematiche e arrivare davvero a una progettazione adatta a tutti (design for all).

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