17-04-2021 ore 15:25 | Cronaca - Crema
di Gloria Giavaldi

Progetto mimosa, le farmacie dicono no alla violenza sulle donne: 'siamo qui per aiutare'

Anche le farmacie cremasche aderiscono al Progetto mimosa, la campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere promossa a livello nazionale dall’associazione Farmaciste insieme, con il patrocinio, oltre che il supporto organizzativo, di Federfarma e il sostegno di Fondazione Vodafone Italia. Vengono fornite informazioni circa il numero d'emergenza 1522 attivo 24 ore su 24 e l'attività dei centri antiviolenza. La locandina appesa alla vetrina arriva dritta al punto: Giù le mani.Una donna non si tocca neanche con un fiore. “Ricevuto tutto il materiale, lo abbiamo esposto, convinti che occorra sensibilizzare su una tematica che può toccare ciascuna di noi”. Secondo la farmacista Erica Denti è “un modo ancora diverso per dire che noi ci siamo, rispetto ad una problematica che ha subito un notevole incremento nel periodo d'isolamento”.

 

Fenomeno in crescita

Secondo i dati dell’Osservatorio regionale antiviolenza, nel periodo marzo-giugno 2020, la Lombardia è stata la regione italiana con il maggior numero di chiamate pervenute all’help line antiviolenza 1522 (13,4 per cento del totale a livello nazionale), registrando un aumento del 118,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019. Dal 1 gennaio al 15 ottobre 2020 i centri antiviolenza lombardi hanno preso in carico 6527 donne, di cui 1913 nuovi casi. Si tratta di un fenomeno trasversale, che colpisce a prescindere da età, classe sociale, istruzione, nazionalità e non riguarda solo la violenza fisica o sessuale, ma anche quella psicologica ed economica.

 

Ascolto e aiuto

Le farmacie possono giocare un ruolo fondamentale.“Da sempre rappresentano non solo il luogo dove si dispensa salute, ma anche un presidio in cui i soggetti più fragili trovano ascolto e aiuto”, ricorda la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca. “Per la loro presenza costante sul territorio e la prossimità ai cittadini, spesso i farmacisti vengono a contatto con situazioni di disagio sociale; ora potranno offrire un aiuto concreto - in termini di accoglienza, ascolto, informazione e orientamento - anche alle donne vittime di violenza domestica”. “Noi siamo qui” sembra risponderle Erika Denti “nel periodo di chiusura si è intensificato il rapporto con i cittadini. Le persone hanno bisogno di parlare e di sentirsi ascoltate. Siamo pronti ad accogliere ogni richiesta con passione e professionalità”.

 

Vicino alle persone

Anche nei piccoli paesi l'impegno è vivo. A Chieve l'opuscolo informativo si trova sul bancone d'accoglienza. “Siamo pronte ad ascoltare e ad offrire tutte le informazioni del caso” spiega la farmacista Cristina Nini. “Stiamo cercando di promuovere l'idea di una farmacia sempre più vicina alle persone, tenuto conto della complessità della tematica e della delicatezza che questa richiede”. É proprio questo lo spirito dell'iniziativa. Come spiega Gloria Cairoli, responsabile regionale di Farmaciste insieme: “per noi è fondamentale far emergere il ruolo primario delle farmacie: presenti ovunque, anche nei piccoli paesi. Sono presidi sul territorio frequentati da tutti. Ogni cittadino può trovare un professionista amico di cui potersi fidare, anche dal punto di vista psicologico”.

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