17-01-2019 ore 17:04 | Cronaca - Crema
di Ramona Tagliani

Crema. Giornata della memoria, seicento studenti hanno incontrato Riccardo Goruppi

“Io vi dico non odiate. Perché l'odio attraverso il nazismo e il fascismo, ha insegnato ai giovani a diventare assassini. Se qualcuno vi dice che la paura non esiste, non credetegli, esiste eccome, ragazzi. Non dite ‘ho fame’ ma ‘ho appetito’, perché, credetemi, la fame è un'altra cosa, ti toglie la memoria e la volontà. Ero circondato da morti e persone che morivano, ma mi avevano a tal punto privato della mia coscienza che non riuscivo a provare pietà, pensavo solo a sopravvivere. È difficile raccontare, ma è un impegno che ho preso per mio padre e per tutti quegli innocenti. Non posso perdonare, ma sono orgoglioso di non odiare chi ci ha fatto questo”. Questi alcuni dei passaggi più toccanti del racconto di Riccardo Goruppi, sopravvissuto ai campi di concentramento di Dachau, Leonberg, Mühldorf e Kaufering.


Il campo di prigionia

Incontrando stamattina due turni da 300 studenti cremaschi, in assoluto silenzio, ha parlato della terribile esperienza di deportazione insieme al padre, morto di polmonite dopo pochi mesi. Ha descritto le condizioni atroci della prigionia, del trasferimento a Natzweiler-Struthof, del lavoro massacrante, della fame indescrivibile, del trattamento disumanizzante cui erano sottoposti i deportati anche nel campo tra i monti Vosgi, ad una cinquantina di chilometri da Strasburgo. L’iniziativa è stata organizzata da Rete scuole superiori provincia di Cremona in collaborazione con l’amministrazione comunale nell’ambito delle iniziative inerenti la Giornata della memoria. Sabato 26 gennaio alle 21 in sala Da Cemmo musiche e letture con l'orchestra Cremaggiore e Samuele Guarneri. Domenica 27 alle 10, in sala Ricevimenti, video degli studenti della 3B Giovanni Vailati e alle 11 deposizione della corona d'alloro e intervento istituzionale.

 

Fare memoria

Come spiegato dal sindaco Stefania Bonaldi e dall’assessore alla cultura Emanuela Nichetti, “la sua storia di testimone celebra tutte le vittime innocenti e cerca di far comprendere a tutti noi quali sono i frutti dell'odio, della discriminazione, della logica di sopraffazione e di morte cresciuti nell’Europa di 80 anni fa e che ancora la storia potrebbe riproporci, in altre circostanze e in altri contesti. L'antidoto è vigilare, studiare, approfondire, coltivare il senso critico, interrogare, sempre e per prima, la nostra coscienza, prendere posizione”.

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