16-12-2016 ore 20:32 | Cronaca - Crema
di Ilario Grazioso

Crema. L’Anmil dona 1500 euro all’unità cure palliative dell’ospedale Maggiore

Un contributo di 1.500 euro, che l’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) di Crema ha donato all’unità operativa cure palliative dell’ospedale Maggiore. È stato l’oggetto della conferenza stampa che si è svolta oggi pomeriggio presso la sala riunioni della direzione generale, alla presenza dei vertici dell’azienda ospedaliera, a cominciare dal direttore Luigi Ablondi. Il contributo donato da Anmil, rappresentata dal presidente territoriale Mario Andrini, è il frutto di quanto raccolto durante la festa d’autunno, organizzata dal comune di Sergnano lo scorso 25 settembre.

Il sostegno dei volontari
“È una bella iniziativa che si ripete negli anni”, ha detto il direttore Ablondi ringraziando per la donazione e per la destinazione ad un servizio molto importante, qual è quello dedicato alle cure palliative, diretto da Sergio Defendi. “Un servizio che facendo i conti con la biro sarebbe in passivo perché i finanziamenti non coprono tutti i costi. Eppure operano 4 medici, 4 infermieri e numerose terapiste, grazie a donazioni provenienti da volontari, privati, l’associazione Alfio Privitera”. Senza dimenticare la vicinanza di tutte quelle persone che avendo sperimentato il supporto dell’unità operativa cure palliative, in momenti particolarmente delicati della vita, non fanno poi mancare il loro sostegno. Complimenti all’Anmil anche dal primo cittadino sergnanese, Gianluigi Bernardi.

Servizi all’avanguardia
Per Ablondi l’incontro è stato un ulteriore occasione per sottolineare le tante eccellenze dell’ospedale Maggiore, a rimarcare il risultato certificato dalla regione, che di recente ha comunicato il primato della struttura sanitaria cremasca nel 2015. Obiettivi e finalità nei servizi richiesti per la fascia di appartenenza, che pongono l’ospedale Maggiore al primo posto in regione. “Qui stiamo portando avanti eccellenze che non ci sono negli ospedali vicini, cardiologia, gastroenterologia, chirurgia vascolare, radiologia interventistica – conclude Ablondi – cerchiamo di tenere alta la performance perché l’ospedale è sempre a rischio di essere aggregato ad altre realtà”. Un circolo virtuoso di attività e professionalità, che va nella direzione di sostenere la struttura ospedaliera cremasca.

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