16-05-2022 ore 20:49 | Cronaca - Crema
di Denise Nosotti

Ex cava Alberti: l'esposto, l'evoluzione della normativa e le rassicurazioni di Monaci

Un esposto ai carabinieri della forestale, è stato presentato lunedì 9 maggio da un residente di Pianengo, Ettore Aschedamini. Nel documento viene sottolineato come siano presenti “rifiuti soggiacenti nell’area dell'ex cava Alberti, recentemente acquistata dal parco del Serio”. Aschedamini interpella il Parco, chiede quali siano i progetti, ovvero in che modo intenda procedere alla bonifica dell’area.

 

L'evoluzione normativa

Sulla questione è intervenuto un suo concittadino, Agostino Alloni, con un excursus storico sulla modalità con cui verso la fine del 1900 si smaltivano i rifiuti. ‘Non c’era la raccolta differenziata - precisa - e gli scarti venivano conferiti solo nelle discariche. Fino all'inizio degli anni Settanta ogni comune ne aveva una. Poi sono arrivate quelle comprensoriali, come quella di Alberti, di Piacentini a Sergnano, a Rivolta d'Adda, a Spino d'Adda. Avevano un limite: quello cioè di non avere una normativa che ne regolasse l’utilizzo. La prima di regione Lombardia è solo del 1980. Nel frattempo, attraverso ordinanze del sindaco e autorizzazioni in deroga di provincia e regione, si andò avanti a buttare rifiuti come prima".

 

Finanziamenti regionali

“Quando si decise di procedere con la raccolta differenziata e di recuperare le discariche, si procedette solo a coprirle con cumuli di terra piantumati”. Alloni sostiene che non sia più attuale parlare di esposti. Serve invece unire le forze per recuperare seriamente un’area e rimetterla a disposizione della collettività. Quello che in sostanza vuole fare il Parco del Serio. Intanto Regione Lombardia ha approvato i criteri e le procedure per il finanziamento degli interventi previsti per discariche cessate ante norma con la delibera di giunta n. 4422 del 17/03/2021. L’obiettivo è quello di supportare le autorità competenti nella risoluzione di criticità ambientali e territoriali derivanti dalla presenza di vecchie discariche. I finanziamenti verranno riconosciuti secondo un elenco di priorità, definito sulla base dei rischi in atto e potenziali.

 

‘Fiducia nelle istituzioni’

Sulla questione abbiamo sentito il presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci. “Noi abbiamo piena fiducia nei carabinieri forestali. Verificheranno e analizzeranno i documenti affinché sia in passato che attualmente tutto sia conforme alle norme. Abbiamo spiegato alla comunità del parco che nell’area di 34 ettari che abbiamo acquisito, c’era una discarica autorizzata dal 1965 al 1980. Fino a quando non è uscita la legge di chiusura del sito. La provincia di Cremona aveva dato tempo 10 anni per la messa in sicurezza. Noi, come parco, abbiamo in mano i documenti, rilasciati dall’allora amministrazione estrazione provinciale, in cui si dichiarava la congruità rispetto alle norme vigenti. Inoltre - tiene a precisare Monaci - i rifiuti non sono sotterrati, né si trovano all’interno dei laghi. Sono depositati in un’area separata dalle zone d’acqua. Il parco ribadisce la volontà di recuperare il sito per restituirlo alla cittadinanza. Per questo non riesce a comprendere le motivazioni per le quali si debba remare contro un intervento che vuole solo restituire un’area naturale al territorio. Non è più tempo per certe boutade - evidenzia Monaci - è giunta l’ora di lavorare insieme per il bene comune”.

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