16-02-2014 ore 20:04 | Cronaca - Crema
di Emanuele Mandelli

Il Carnevale cremasco si è aperto con la prima sfilata. Poca gente per il via. Tutto perfetto? Non proprio: tra miss da polemica e scelte discutibili forse la manifestazione andrebbe rivista. Il video

Partiti. L’edizione 2014 del Gran carnevale cremasco ha preso il via regolarmente. Non tanta gente alla prima sfilata, tra le 400 persone, ma è sempre così in apertura. Visto anche come si era messa la situazione con il tempo. Sabato sera la sfilata era praticamente annullata. Le previsioni del tempo promettevano tuoni e fulmini.

 

Il tempo è clemente

Invece un insperato mutamento delle condizioni climatiche ha spinto il comitato ad azzardare, basterebbe un forte temporale per rovinare mesi di lavoro sui carri ed annullare la sfilata. Azzardo premiato, sfilata andata in scena. Sul palco per il taglio del nastro dell’edizione della manifestazione il sindaco Stefania Bonaldi e gli assessori Paola Vailati e Giorgio Schiavini. Con loro la coppia speaker che racconta la manifestazione: Marco Gipponi e Gianluca Savoldi. Oltre a tutti i membri dei comitato a cominciare dal presidente Eugenio Pisati.

 

Il palco con le Autorità (foto © Cremaonline.it)

Il nuovo palco

Palco rinnovato, abbassato e senza sponde sul fronte per avvicinare un po’ autorità e pubblico. E rinnovato, riverniciato e rinfrescato è anche il carro del Gaget, la maschera cremasca, che apre tradizionalmente le sfilate. Ad aprire la sfilata le note della banda Giuseppe Verdi di Ombriano.

 

Il primo carro in gara

Dopo gli sbandieratori, il gruppo folkloristico boliviano e il gruppo Arlecchino folk di Bergamo arriva il primo carro in corsa per la vittoria finale. Sua maestà il carnevale, costruito dai Barabet di Leo Mingione. Dopo il gruppo rock dei Cuori Infranti arriva il secondo carro in  gara, Il misterioso mondo del bosco, costruito dal Comitato carnevale, che per il primo anno ha un carro unitario in gara.

 

Pantelù e polemiche

Gli ospiti del gruppo Cartoon mania di Urago D’Oglio apre al carro dei Pantelù, che in settimana erano stati al centro di una polemica per la scelta della Miss. Giovanna Corlazzoli è al suo posto con la fascia di Miss Pantelù, della polemica parleremo poi. Intanto il carro si chiama “Siamo alla frutta” ed è dedicato al cartone animato Lupin III. Non vinceranno neppure quest’anno, la vittoria per loro manca da dieci anni.

 

 

Ricordando Piero

Momento di commozione al passaggio del carro Magico teatrino degli Amici. Musica spenta e momento di ricordo per Piero, storico volontario del gruppo, presieduto dall’ex presidente del comitato Giancarlo Murelli, scomparso alcune settimane fa. Per ricordarlo è stato liberato un gruppo di palloncini bianchi che hanno portato al cielo un cartello con la scritta Ciao Piero.

 

Il carro favorito

Ultimo carro in gara è anche quello che appare come il favorito per la vittoria finale: Lo sceicco bianco dei Barabet, animato dai ragazzi dell’accademia di danza di Denny Lodi. Un omaggio al cinema di Federico Fellini. Il trenino Beniamino dei bambini, anche lui rinnovato, chiude la sfilata.

 

Tutto molto bello?

Quindi tutto apposto? Partenza perfetta? No. Il carnevale a Crema si dimostra come al solito una cosa seria. Troppo seria e spesso immutata e immutabile. Abbiamo accennato della polemica legata alla miss del Pantelù. E da qui vogliamo partire per parlare del dietro le quinte della manifestazione.

 

Una miss da polemica gratuita

In settimana l’addetto stampa ufficiale ci aveva tenuto a prendere le distanze dalla miss solo perché gestisce il sexy shop di Bagnolo Cremasco. Ma il carnevale non dovrebbe essere “tutto vale”? Non era questa scelta quella più ludica e forse vicino allo spirito originale che ricorda che a carnevale ci si maschera e si ricorda il dio Dioniso, il dio greco dei baccanali?

 

Giovanna Corlazzoli (foto © Cremaonline.it)

Perbenismo

Perché farlo? Una bella domanda priva di risposta. Perbenismo mascherato da politicamente corretto? Come se un qualsiasi riferimento alla sessualità giocosa fosse sconveniente. Il carnevale a Crema è dannatamente serio. Il comitato spesso è chiuso in se stesso, sempre troppo diffidente verso la stampa, le novità e il rinnovamento. L’evento forse andrebbe pubblicizzato meglio e rivisto. A livello di comunicazione sono migliorati: c’è un sito, una pagina Facebook, ma non basta.

 

Cambiare si puo?

Da un paio di anni sono 4 le domeniche di svolgimento. Ingresso alle sfilate 8 euro. In tempi di crisi per una famiglia media, padre madre e due figli, è impossibile seguirle tutte. Il pubblico arriva per la maggior parte da fuori Crema, e va bene. Ma non sarebbe sensato ad esempio offrire una sfilata gratuitamente? O ridurre le domeniche da 4 a 2 e puntare su uno svolgimento più fruibile?

 

Cambiare si deve

Insomma la formula è immutata da anni. Cinque carri, tre gruppi, sfilate blindate. Anche la tortellata, che pareva la versione estiva del carnevale, immutata ed immutabile, ha subito un restyling che le ha fatto solo bene. Forse sarebbe tempo di restaurare anche questa manifestazione e rilanciarla, visto che si fregia del titolo di Carnevale della Lombardia.

 

Il Carnevale degli altri

Che formula adottare quindi? Abbiamo dato un occhiata ai tanti altri carnevali italiani eccellenti. Il carnevale di Venezia, il carnevale per antonomasia, è gratuito. In piazza San Marco c’è solamente un’area riservata il cui accesso costa dai 5 ai 100 euro. A Ivrea l’ingresso costa 5 euro, ma attenzione: per i residenti e per i bambini fino a 12 anni è gratuito. Questo porterebbe i cremaschi diffidenti a fare un giro alle sfilate. A Viareggio l’accesso costa dai 10 ai 15 euro, ma ci sono tribune su cui accomodarsi per godere la sfilata. Insomma le idee si potrebbero prendere anche dalle altre manifestazioni.

 

E il Bit?

Ultima considerazione sulla strategia comunicativa del Comitato va fatta per forza parlando dello svolgimento della Borsa Italiana del Turismo, il Bit. Per anni lo stand legato alla manifestazione è stato presente al Bit. Sabato ad esempio è stato presentato il progetto Made in Crema. Adesso del carnevale non si vede più neppure l’ombra. Si dice che la scelta di non partecipare sia stata fatta dallo stesso comitato: non porta nulla alla manifestazione, in sintesi, la motivazione. E’ davvero così o è una vox populi? Lo chiediamo a loro. Se questa voce fosse fondata sarebbe un altro mattoncino nella strategia comunicativa obsoleta del comitato carnevale.