15-07-2016 ore 14:08 | Cronaca - Nizza
di Riccardo Cremonesi

Nizza, la testimonianza di un cremasco con la famiglia sulla Promenade des Anglais

C'era anche una famiglia cremasca lungo la Promenade des Anglais, a Nizza, dove ieri sera un tir lanciato sulla folla ha causato 84 morti, tra cui 10 bambini ed il ferimento di un centinaio di persone. Si tratta di Robertino Cortesi, fisioterapista di 44 anni residente a Montodine, di sua moglie e del figlio. “Stanno bene – commenta il sindaco montodinese Alessandro Pandini – li ho sentiti per telefono stamattina, chiaramente sono scossi ma fortunatamente sono rimasti illesi”.

Il racconto della tragedia
“Erano le 22.30 e ci trovavamo lungo il viale a vedere i fuochi d'artificio – racconta al telefono Cortesi (nella foto a lato) – quando all'improvviso abbiamo visto moltissime persone correre verso di noi. Non abbiamo sentito gli spari perché lungo il viale c'erano parecchi complessi musicali che stavano suonando dal vivo, ma in quegli istanti ho fatto in tempo a vedere il camion bianco fermo a 50 metri da noi”.

 

La fuga
“Abbiamo incominciato a correre nella folla senza renderci conto del perché fino a quando abbiamo visto i poliziotti, con le armi in pugno, gridare di ripararci dentro i bar e i ristoranti della zona, mentre mio figlio mi diceva che c'era stato un attentato. Subito ci siamo rifugiati in casa, che dista un centinaio di metri da dove ci trovavamo e solo poi abbiamo capito la vera portata della tragedia”.

 

Situazione surreale
“Siamo stati fortunati. Oggi l'atmosfera è spettrale e allo stesso tempo surreale: da una parte la Promenade des Anglais blindata dalle forze dell'ordine e piena di giornalisti provenienti da tutto il mondo con molta gente che si reca sul luogo della tragedia per lasciare un fiore, un peluche in ricordo delle vittime; d'altra il centro di Nizza, dove la vita di tutti i giorni continua a testimoniare la voglia di andare avanti”.

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