15-05-2023 ore 15:30 | Cronaca - Crema
di Riccardo Cremonesi

Porto di armi, danneggiamento e truffa, sono tre le persone denunciate dalla Polizia di Stato

Negli ultimi giorni gli agenti del commissariato di via Maccallè hanno effettuato una serie di operazioni, segnalando alla procura di Cremona una serie di persone. Un cittadino africano di 18 anni, residente in provincia di Lodi e con numerosi precedenti a carico in materia di reati contro il patrimonio e la persona, è stato denunciato dalla Polizia di Stato. Dovrà rispondere di “porto di armi e oggetti atti ad offendere”. Come spiega il vice questore Bruno Pagani, “durante un controllo in piazza Garibaldi è stato trovato in possesso di una pistola giocattolo priva di tappo rosso, risultata una perfetta riproduzione in metallo di una pistola semiautomatica”. Nei suoi confronti è stata richiesta l’applicazione del foglio di via obbligatorio, con divieto dfar ritorno in territorio del comune di Crema nei prossimi tre anni.

 

Danneggiamento

Con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento, stato denunciato un pregiudicato di anni 55 residente a Crema. “I fatti – spiega Pagani - si sono svolti alcuni giorni fa in un centro medico della città”. Ubriaco, l’uomo ha molestato alcuni persone in attesa di visite mediche, “interrompendo per diverso tempo l’attività sanitaria e aggredendo fisicamente e verbalmente gli operatori di polizia intervenuti. Ha anche danneggiato un’autovettura in sosta all’esterno della struttura. Immobilizzato a fatica, è stato trasferito in commissariato, consentendo la ripresa dello svolgimento del servizio pubblico”.

 

Truffa

Un cittadino italiano di anni 53 residente in provincia di Napoli è stato denunciato per truffa. Alcuni mesi fa un cremasco ha acquistato sul web, per la cifra di circa 500 euro, un apparecchio elettronico offerto a prezzi vantaggiosi, pagabile attraverso la ricarica di carte di credito. Effettuati i pagamenti, l’uomo ha atteso invano l’arrivo dell’oggetto acquistato. “Le indagini, rese difficoltose dalle cautele adottate dal truffatore”, hanno comunque consentito agli inquirenti di risalire alla sua identità: di recente si è reso responsabile “di decine di fatti analoghi”.

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