15-05-2022 ore 11:24 | Cronaca - Lodi
di Denise Nosotti

Assemblea Avis nei 50 anni d'attività. In Lombardia il 90 per cento dei donatori totali

L’Avis lombarda si è riunita in assemblea, in presenza, a Lodi, dopo due anni di pandemia. Hanno partecipato, oltre al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore Alessandra Locatelli, Francesco Gabbrielli, direttore del centro nazionale telemedicina dell’istituto superiore di sanità e Giampiero Briola, Presidente di Avis nazionale. Il 2022 è un anno importante, perché l’associazione compie mezzo secolo di attività. La forza e la coesione di Avis  Lombardia, insieme al contributo ricevuto da parte dell’autorità regionale per supplire alle perdite derivanti dal periodo Covid, hanno permesso il completo superamento del periodo pandemico e la risposta pronta alle necessità della popolazione. Sono in corso di erogazione 1.660.000 euro con la promessa di un ulteriore ristoro che porta il contributo totale a due milioni di euro.

 

In Lombardia il cuore delle donazioni

Un risultato degno di nota è dato dai numeri della grande rete che compone Avis regionale Lombardia. Conferisce infatti 22 per cento dei donatori volontari sul territorio nazionale, i quali contribuiscono per circa il 24 per cento alle donazioni totali. La solidarietà e l’etica del volontariato – insieme alla gratuità e all’unicità dell’associazione - sono i principali valori che contribuiscono alla mission di Avis: costruire comunità, rafforzare i legami sociali e favorire l’agire sociale e solidale, insieme alla tutela del diritto alla salute, alla promozione di sani stili di vita, al sostegno allo sviluppo del volontariato e dell’associazionismo e alla partecipazione e promozione di programmi di cooperazione internazionale. Sono inoltre più di 268 mila i soci di Avis Regionale Lombardia, di cui il 97 per cento donatori, con un incremento del +1 per cento (rispetto al 2020) dei nuovi donatori tra i 18 e i 25 anni, del +4,3 per cento di nuovi iscritti e del +5,7 per cento delle donazioni totali.

 

Specializzandi per la raccolta

Un ulteriore traguardo raggiunto è rappresentato dal riconoscimento ufficiale, grazie ai rapporti intrattenuti con le università e l’assessorato al Welfare, della collaborazione dei medici specializzandi per la raccolta di sangue ed emo componenti come attività di volontariato svolta al di fuori delle ore del percorso di formazione nazionale, prevedendo anche un rimborso spese laddove necessario. Questa declinazione verrà poi dipanata a livello nazionale, apportando un importante beneficio non solo alle unità di raccolta associative lombarde, bensì a tutte le unità del paese. Il Presidente di Avis Regionale Lombardia, Oscar Bianchi dichiara: con Regione Lombardia auspichiamo ora un ascolto e un’azione rapida anche nella formulazione di un’unica convenzione regionale che permettano alle nostre Avis la sopravvivenza nel tempo. Dobbiamo stare al passo con i tempi e con il momento storico che stiamo vivendo, cogliendo al meglio le occasioni che sono proposte: dai contributi regionali, al terzo settore e ai Giovani, senza dimenticare le opportunità offerte dal Pnrr”.

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