13-12-2022 ore 14:41 | Cronaca - Dall'italia
di Riccardo Cremonesi

Infiltrazioni della 'Ndrangheta nel nord Italia. Decine di arresti tra Brescia e Gioia Tauro

Il servizio centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata e il Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria di Brescia hanno eseguito 13 misure cautelari nei confronti di persone indagate per “associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e in materia di lavoro”. Quest’ultima imputazione riguarda sei persone. Su mandato del tribunale di Brescia è stato effettuato un sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie dell’importo di oltre quattro milioni di euro.

 

Gioia Tauro

Contestualmente, i carabinieri di Gioia Tauro, a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura di Reggio Calabria, direzione distrettuale antimafia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 66 persone: 47 in carcere, 16 agli arresti domiciliari e due sottoposti all’obbligo di dimora. Sono ritenuti responsabili di “associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni, usura e danneggiamenti aggravati dalle finalità mafiose, riciclaggio e autoriciclaggio, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti”. Una ditta attiva nel settore dello sfruttamento delle risorse boschive del valore di circa 700 mila euro è stata sottoposta a sequestro preventivo.

 

Infiltrazioni al nord

Le indagini coinvolgono 13 province italiane, sono state effettuate dalle direzioni distrettuali antimafia di Reggio Calabria e di Brescia, coordinate dalla direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Le Procure ritengono di aver appurato “i nuovi equilibri della cosca Bellocco e le proiezioni di questa cosca di ‘ndrangheta nel nord Italia”. Gli inquirenti ritengono che “Umberto Bellocco, 39 anni, già condannato nel 2009 per associazione mafiosa e nipote dell’omonimo storico capo della cosca rosarnese deceduto nel 2022, sia il vertice della proiezione operante in Lombardia, nonostante sia al momento detenuto in carcere”. La cosca calabrese avrebbe potuto contare su un imprenditore, operante tra Brescia e Bergamo nei settori edile e immobiliare. Attraverso un articolato circuito di società cartiere, avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti.

 

Assetti interni di una cosca ‘ndranghetista

“Le operazioni condotte dai carabinieri a Reggio Calabria ed a Brescia – ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi - testimoniano ancora una volta l’impegno straordinario di magistratura e forze dell’ordine contro le organizzazioni criminali che colpiscono il tessuto economico e sociale del nostro Paese. Le operazioni di oggi evidenziano l’azione pervasiva delle organizzazioni criminali, la forza che esercitano su ampie zone del territorio, la loro proiezione sull’intero territorio nazionale ed i consolidati legami internazionali. La priorità delle Istituzioni e delle Forze di polizia è quella di combattere questi sodalizi criminali che aggrediscono e sfruttano le risorse del nostro tessuto economico e sociale con l’obiettivo di incrementare i propri profitti illeciti. Tutelare l’economia contro le infiltrazioni criminali è una premessa indispensabile per la crescita dei territori vessati dalla criminalità mafiosa ed a cui dobbiamo garantire sicurezza e legalità”.

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