13-02-2015 ore 18:01 | Cronaca - Crema
di Ilario Grazioso

Giornata del Ricordo. Scuola e storia: "l'Istria non ci apparteneva più". La testimonianza dell’esule Fiore Filipaz

Un’attenta, numerosa e interessata platea di studenti delle scuole superiori cittadine ha assistito questa mattina, presso l’aula magna della sede universitaria di via Bramante, all’incontro promosso dalla Rete delle scuole superiori della provincia di Cremona, nell’ambito del progetto Essere cittadini europei - percorsi per una memoria europea attiva. Il convegno dal titolo Guerra e violenza al confine orientale italiano 1914-1954, che ha visto la significativa testimonianza di Fiore Filipaz esule giuliano dalmata, conclude le iniziative poste in essere nell’ambito delle iniziative della Giornata del Ricordo.

 

Trieste ed il confine orientale

A parlare delle vicende di Trieste, dal periodo precedente alla prima guerra mondiale, fino alla fine degli anni cinquanta, con un linguaggio semplice, ma allo stesso tempo preciso e ricco di riferimenti storici è stato il professor Franco Cecotti, docente negli Istituti superiori triestini fino al 2009, collaboratore del ministero dell’Istruzione in diversi corsi di formazione in didattica della storia, nonché collaboratore dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, di cui è stato presidente dal 2003 al giugno 2007. Ceccotti, con il suo intervento ha inteso tra l’altro stimolare alla riflessione le giovani generazioni, invitandole a porre l’attenzione sul concetto di profugo, così presente sullo scenario internazionale dei nostri giorni.

 

Gli studenti all'incontro (foto © Grazioso)

La testimonianza

Il momento centrale del convegno è stato il racconto di Fiore Filipaz, rappresentante del Centro Profughi di Padriciano a Trieste. “Io sono una profuga – esordisce - costretta ad abbandonare la propria casa di Cuberton, località della Croazia, insediamento del comune istriano di Grisignan, a soli 9 anni, per andare verso un futuro ignoto, perché l’Istria era diventata jugoslava e non ci apparteneva più”. La signora Filipaz, che al termine del suo intervento plaude ai ragazzi che l’hanno seguita con attenzione, racconta dei 12 anni trascorsi all’interno dei campo profughi di Padriciano, dove “in sette vivevamo in un box di 4 metri per 5”.

 

L’inverno del 1956

Filipaz, che utilizza l’espressione grande campeggio per descrivere la vita quotidiana dei profughi, si sofferma sul rigido inverno del 1956, costato la vita alla sorella di 1 anno e, pur evidenziando la grande solidarietà che si era creata tra le oltre 3 mila persone che vivevano in quel campo, chiude il suo intervento con un messaggio: “purtroppo la guerra non ci ha insegnato niente e poco è cambiato in tutti questi anni”, riferendosi agli scenari di guerra, sofferenza ed esodi di massa, di cui sono piene le pagine dei giornali di questo periodo.

 

Il progetto

Ad introdurre le relazioni è stata Ilde Bottoli, referente storico didattica del Progetto Essere cittadini europei - percorsi per una memoria europea attiva, della Rete delle scuole superiori della provincia di Cremona. La Rete, attraverso un progetto triennale si pone l’obiettivo di ripercorrere nel triennio 2014-2015/2016-2017, il filo rosso che, attraverso le politiche europee segnate dai nazionalismi, dal colonialismo, dai totalitarismi e da una gravissima crisi economica, in soli vent’anni dalla prima guerra mondiale, conduce il nostro continente alla seconda terribile guerra mondiale.

 

Gli studenti presenti al convegno (foto © Grazioso)

Il viaggio della memoria

Le delegazioni delle scuole cremasche aderenti al Progetto parteciperanno all’edizione 2015 del Viaggio della Memoria dal titolo Trincee di pace. Si tratterà di un percorso di tre giorni, dal 21 al 23 aprile, nelle terre insanguinate dalle Guerre; dalla Prima guerra mondiale ai campi del regime fascista: Friuli Venezia Giulia, Gorizia, Lubiana, Redipuglia, Gonars. Un percorso, fatto di strade che oggi attraversano frontiere scomparse, in un clima di pace e di collaborazione tra i popoli europei che si sono a lungo combattuti.

 

Sport e Prima guerra mondiale

Nell’ambito del Progetto Essere cittadini europei - percorsi per una memoria europea attiva, si ricordano gli incontri in programma a marzo: Giovedì 5 marzo presso la sala Alessandrini, Armando Gasiani, partigiano e sopravvissuto al Campo di concentramento di Mauthausen, parlerà della sua esperienza nei campi di concentramento nazisti. (L’incontro, inizialmente previsto il mese scorso è stato posticipato per motivi di salute). Giovedì 19 marzo presso l’Università di via Bramante, si parlerà di Sport e diritti con lo storico Sergio Giuntini e con Pierluigi Torresani, esperto di storia dello sport. Infine, in concomitanza con le celebrazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, Graziella Della Giovanna, presente all’incontro odierno in qualità di presidente del Comitato per la valorizzazione dei principi della costituzione italiana di Crema, invita le scuole a partecipare alla proiezione del film Torneranno i prati di Ermanno Olmi, che si terrà presso la Multisala Portanova, mercoledì 4 marzo.

1271