13-01-2021 ore 20:25 | Cronaca - Vailate
di Claudia Cerioli

Vailate. Iniziate le vaccinazioni al Caimi. Paolo Regonesi: ‘giorno di speranza e gioia'

Prosegue il nostro viaggio tra le strutture socio assistenziali del territorio. Centri che hanno lottato e continuano a lottare contro il virus. Che non si sono mai arresi e non hanno alcuna intenzione di recedere di un passo. Alla Fondazione Ospedale Caimi onlus di Vailate è iniziata la somministrazione dei vaccini anti Covid per operatori ed ospiti. Una "giornata di grande gioia e speranza". La fondazione ha pubblicamente ringraziato l’Ats Valpadana e la Asst Bg ovest ospedale di Treviglio per il supporto e la collaborazione. Come spiega il direttore generale del Caimi di Vailate, Paolo Maria Regonesi “la struttura è a cavallo tra le province di Cremona e Bergamo”. Per dirla col vice sindaco Cofferati è "in una posizione strategica". Non dista molto da Crema (e dal suo ospedale) e, nello stesso tempo, può contare sulla vicinanza a Treviglio e ai suoi servizi.

 

Trenta mila prestazioni annue

“Il Caimi - precisa Regonesi - è una fondazione che comprende diversi servizi: la Rsa, le cure intermedie residenziali, il centro diurno integrato per 40 utenti, sei mini alloggi e ambulatori convenzionati e privati, per gli interni e per gli esterni. Ad oggi gli ambulatori contano 23 branche specialistiche e, a parte il 2020, viaggiano su una soglia di circa 30 mila prestazioni l’anno. Abbiamo al nostro interno i tre medici di base di Vailate e la pediatra, offrendo il servizio di portineria e accettazione a tutti i vailatesi per questi quattro professionisti. Forniamo, in convenzione con il Comune, i pasti a domicilio ed il servizio consegna ricette in farmacia. Prepariamo i pasti anche per il vicino asilo nido. È quindi una Fondazione che sul territorio riveste un punto di riferimento importante. Il bilancio è articolato. Come Rsa, avendo aperto tra aprile e giugno il reparto per pazienti positivi al Covid, a fine anno non abbiamo sofferto molto in termini di occupazione dei posti letto. Il grande danno economico che registreremo a chiusura del bilancio 2020 sarà dato dalle circa quattro mila giornate di degenza in meno fatturate nel reparto cure intermedie. Inoltre, gli ambulatori e il centro diurno sono stati chiusi per oltre tre mesi. Il centro diurno può ospitare solo 25 utenti rispetto agli iniziali quaranta, per via di tutta la nuova normativa sulla prevenzione del Covid e di tutti i costi che, per le nuove modalità gestionali, per i dispositivi di protezione e quant’altro si sono moltiplicati. Prevediamo quindi una gravissima perdita d’esercizio, tenendo conto che la nostra Fondazione tra dipendenti, collaboratori, specialisti e consulenti, paga 198 stipendi al mese e che in tutto il 2020 tutti i suddetti lavoratori hanno ricevuto integralmente e puntualmente quanto loro dovuto”.

 

Il rispetto delle norme

“Il Caimi di Vailate, come altre realtà della zona, non ha ancora ricevuto un vero e proprio rimborso per i presidi sanitari, che sta acquistando in autonomia e garantendo il necessario a tutti gli operatori dei reparti, agli ospiti e ai lavoratori. Per quanto riguarda le visite parenti, il flusso degli utenti e dei ricoverati, l’impiego dei volontari e quant’altro, nei suoi piani organizzativi gestionali, che la Fondazione rivede periodicamente, ci si attiene puntualmente a quanto viene previsto dai Dpcm, dalle normative regionali e dalla indicazioni di Ats Valpadana”.

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