12-09-2021 ore 12:11 | Cronaca - Crema
di Gloria Giavaldi

Dieci anni di Soroptimist Crema: 'il talento ed il coraggio in rosa per una società completa'

Testardi, ambiziosi, solidali, coraggiosi. Idealisti, ma non troppo. I protagonisti delle storie raccontate ieri al teatro san Domenico di Crema in occasione del decimo anniversario di fondazione della delegazione cremasca del Soroptimist international sono così. Sognatori, ma non troppo. Legati da un unico obiettivo: “non mollare mai”. Raccontano storie di successo, dopo la fatica. Sogni realizzati, oltre il pregiudizio, gli stereotipi. L'ignoranza. Raccontano storie, non favole. Biografie dense di sudore e passione. Di quella passione che resiste a tutto. Su quattro, tre di loro sono donne. “Abbiamo voluto focalizzare l'attenzione su storie di successo per offrire una speranza alle giovani generazioni”. Alessandra Vaiani, presidente del club, riassume così il senso della serata, dedicata ad un'associazione che mira a cambiare. Sicuramente in meglio: “da dieci anni siamo accanto alle donne. Cerchiamo di valorizzare le studentesse migliori, sosteniamo le ragazze dall'altra parte del mondo con una serie di progetti attivi, aiutiamo le donne vittime di violenza ed i minori in collaborazione con le forze dell'ordine, contribuiamo al cambiamento culturale richiesto anche sul tema della parità di genere. Soprattutto in ambito professionale”.

 

Coraggio e solidarietà

Non si tratta solo di sperare. Per lo più di costruire. Consapevolezza, prima di tutto. “Alle donne non bastano merito e competenze. Spesso occorre il coraggio di farsi avanti”. A volte anche quello di non arretrare. “A volte – ha detto il sindaco di Crema Stefania Bonaldi – a noi donne il coraggio manca”. La verità è che dovremmo sempre poterlo ritrovare. “Per tenere sempre il mento sollevato” diranno poco dopo i protagonisti. E non dovremmo essere sole a lottare contro un sistema che cambia a fatica. “La solidarietà tra donne è importante” ha detto il sindaco. “È un motore potente: ci rende invincibili. L'apporto femminile è indispensabile per rendere completa una società”. In ogni parte del mondo. “I diritti negati in ogni parte del mondo sono i diritti di tutti: sono i nostri diritti”.

 

'Educare una nazione'

Pochi istanti dopo le parole di padre Gigi Maccalli - incalzato da Rosalba Torretta - ci portano in Niger. Lì, Maccalli, ha proposto progetti di alfabetizzazione “coniugando Vangelo e promozione umana”. Nella missione ha agito su tre baluardi: scuola, salute e sviluppo. Così ha avviato una scuola primaria, migliorato le condizioni di igiene. “Ho pensato al presente. Ma poi bisogna anche pensare al futuro”. Così è nata una nuova iniziativa volta “ad aprire la mente”. Hanno partecipato 450 persone, di cui 350 donne. “Al secondo anno veniva conferito loro un piccolo capitale per iniziare un'attività di allevamento di ovini”. L'obiettivo era garantire autonomia, negli stessi momenti in cui si proseguiva con la formazione. “Ora alcune donne aiutano altre donne ed è bellissimo respirare questa forza, questa solidarietà. Educare una donna significa educare una nazione. Le donne possono giocare un ruolo fondamentale nella salvaguardia dei diritti umani. Il connubio donna e vita deve essere valorizzato sempre più per il rispetto di tutte le persone”. Lo dice pacatamente padre Gigi Maccalli, negli stessi attimi in cui ricorda il sequestro che ha subito: “mi ha insegnato che la violenza non è mai la soluzione. Lo racconto in un libro dal titolo Catene di libertà, in uscita nelle librerie il prossimo 8 ottobre e che verrà presentato a Madignano il prossimo 25 settembre”.

 

La forza di cambiare

Parla piano e in modo umile padre Gigi. Le sue parole incantano anche chi gli sta seduto accanto. “La mia esperienza – ha esordito Annunciata Cerioli – è minima”. Il taglio di capelli audace rivela un animo in corsa. “Sono cremasca e lo dico con orgoglio”. Dopo la laurea in scienze e tecnologie alimentari, Nucci ha preso il volo. Svizzera, America, Spagna, Australia e ancora America. “All'età di 32 anni dirigevo una nota azienda di cereali. Oggi mi guardo indietro e penso che siano stati degli incoscienti ad affidarmi un incarico così importante” sorride. “Per fortuna è andato tutto bene”. Nella vita poi si cambia. “Bisogna averne il coraggio”. “Ho lasciato il mondo dei cereali per dedicarmi ad un'azienda casearia. Ho respirato un'aria diversa e incontrato un ambiente attento ai valori importanti”. In tutto questo “ho sempre cercato di esserci per la mia numerosa famiglia”. Certo “in casa i ruoli si sono invertiti per degli anni. “Mio marito cucinava e io provvedevo al sostentamento economico della famiglia. Ora giochiamo a parti inverse: ora la mia più grande soddisfazione è fare una buona torta salata”. Nella vita si cambia, appunto. “Ma la torta salata non vale meno, è una cosa diversa”.

 

Continuare insieme

A casa, Nucci, così la chiamano gli amici di Crema, aveva già provato a starci qualche anno fa. “Non era il tempo. Ora, invece, sì”. Ora cucina per Gigi, suo marito. “La famiglia è sempre rimasta unita” dice lui dall'America. “E' sempre stata l'elemento di continuità in una vita che cambiava spesso. Abbiamo sempre continuato a fare progetti insieme: non ci interessavano gli schemi imposti, abbiamo sempre saputo reinventarci”. Il segreto del successo? Secondo Gigi “specializzarsi, coltivare talento in un settore. E coltivare talento non oltre i propri limiti”. E per Nucci? “ Io sono testarda ed ambiziosa. Un sogno può diventare un progetto”. Ed un progetto può essere realizzato. Di mezzo c'è la forza di “non mollare mai”. “Penso che le donne non debbano avere paura di mostrarsi nella loro interezza, pretendendo di essere valorizzate, ma anche mettendo a nudo le loro esigenze e le loro fragilità”. La sfida “non sta nel prendere il treno, ma nel rimanerci sul treno”. Per restare “bisogna avere una valigia piena di competenze, carattere, coraggio e capacità di non farsi intimidire. Il più delle volte mi sono trovata ad essere l'unica donna in una sala riunioni con soli uomini. Lì, ho pensato solo a far valere le mie intuizioni: i miei interlocutori non erano altro che persone con una vita da gestire. Proprio come me”.

 

Raggiungere il cielo

Il segreto sta nel puntare in alto. Puntare al cielo. “Ascoltare i sogni”. Claudia Bacci, tenente colonnello dell'Aeronautica militare, l'ha fatto. E il cielo l'ha raggiunto. È stata una delle prime 16 donne ammesse all'accademia. “Quando hanno aperto il concorso alle donne per la prima volta - ha detto intervistata da Roberta Carpani -  ho voluto provarci e ce l'ho fatta. Non ci credeva nessuno. Anche i miei genitori mi avevano consigliato di non riporre troppe aspettative in questa cosa. Invece ce l'ho fatta”. Da pilota a formatrice, ora è membro dello staff del Capo di Stato maggiore. Ed è mamma di tre bambine. “All'inizio della mia carriera pensavo solo a realizzarmi. Poi ho incontrato mio marito a Firenze ed abbiamo fatto tre bimbe con le quali oggi condividiamo passioni ed interessi. Essere genitori non vuol dire privarsi delle passioni sportive, formative. Ci deve sempre essere equilibrio”.

 

Costruire uno spazio

Dal cielo allo spazio il passo è breve. Agata Soccini, oggi docente dell'Università di Torino è una technologist. “Non esiste un termine italiano per descrivere quello che faccio. Lo spazio per le Stem girls, ossia le donne che si occupano di scienza, in Italia è ancora tutto da costruire”. Agata è un'informatica di formazione. Agata, concretamente, crea mondi. Diversi, paralleli. Si occupa di realtà virtuale. Lo fa per migliorare la nostra realtà. Lo ha fatto nei settori dell'arte, ora si occupa principalmente di applicazioni per migliorare la condizione di persone con disabilità. “Ho iniziato ad appassionarmi di questo settore a Tokyo. Anche lì vive una cultura maschilista, anche se esasperatamente educata. Certo, in Giappone ho respirato una fiducia sul lavoro che in Italia, nei riguardi di una donna, ancora non esiste. Quello che mi ha permesso di continuare, in ogni situazione, è sempre stato il mio caratteraccio. Alle giovani donne dico: non abbassate mai la testa. Sognate in grande”.