12-04-2021 ore 20:29 | Cronaca - Crema
di Gloria Giavaldi

Islam. Inizia il Ramadan: la preghiera in Colonia Seriana 'nel rispetto delle regole'

Comincia martedì 13 aprile il Ramadan, “il miglior tempo di tutti” per i musulmani. Quello in cui “fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza”. Secondo il calendario islamico Ramadan è il nono mese dell'anno in base all'osservazione della luna crescente. È il momento del digiuno, della preghiera e della condivisione. Anche in tempo di Covid. “Faremo tutto secondo le regole”. Bouzaiane Dhaouadi, rappresentante della comunità islamica cremasca, lo premette ad ogni risposta. “Come sempre, da una decina di anni ormai, potremo pregare nello spazio della Colonia seriana. Di solito ospitava fino a 250 persone, quest'anno non credo supereremo la settantina”. Anche la ritualità dovrà adeguarsi alle normative: “visto il coprifuoco alle ore 22, ascolteremo il sermone e non proporremo la tarawih, la preghiera serale”. Aboliti anche i tradizionali momenti conviviali. “Viene richiesto loro di attenersi alle regole vigenti per conservare il distanziamento sociale” precisa il vicesindaco Michele Gennuso.

 

Mese sacro

Per gli islamici, resta un appuntamento di fondamentale importanza: “Oh oui, oui”, l'entusiasmo parla francese. Poi Bouzaiane continua: “sì, sì, per tutti i musulmani della Terra è un mese sacro”. Questa è una convinzione comune, che supera le differenze e le peculiarità legate ai vari luoghi del pianeta. Al pari di alcune regole ferree: “dall'alba al tramonto – spiega – non è ammesso neanche un bicchiere d'acqua, né rapporti sessuali”. Nemmeno l'uso di un linguaggio scurrile o la pratica di azioni violente. È ammessa la scriminante della legittima difesa. Al digiuno sono tenuti tutti gli adulti sani. La giornata inizia presto, quando ancora tutto dorme. Si mangia prima dell'alba in occasione del suhur. Poi, quando il sole è sorto, si prega. Così inizia il digiuno. Secondo la tradizione si interrompe con un dattero o un bicchiere d'acqua. Poi si prega. Di nuovo. Infine si cena in occasione dell'Iftar.

 

Vivere la comunità

Quello di quest'anno sarà un Ramadan ripensato nei tempi e parzialmente anche nei modi, date le occasioni di condivisione ridotte, ma “è comunque un'opportunità. Lo scorso anno non era stato possibile”. È un modo per tornare a vivere la comunità. La fine del Ramadan è prevista per mercoledì 12 maggio. “Alcuni di noi – chiude – sono anche impegnati nell'organizzazione del centro vaccinale come volontari. Perché? Perché è il minimo che possiamo fare per aiutare la città”.

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