Perfettamente riuscito, secondo Claudio Patrini, il presidio del Comitato per l'utilizzo dell'ex scuola di Cl, con tanto di esposizione per riassumere l'evolversi della situazione: “rispetto ad altri volantinaggi, capiamo che la gente è interessata e conosce il problema. La risposta positiva c’è stata, lo dimostrano i 500 volantini distribuiti stamattina durante il mercato. L’obiettivo che ci siamo prefissati è rilanciare il tema del milione di euro che la Regione pretende le venga restituito dal Comune di Crema”.
Campus di S. Bartolomeo
“Siamo consci del fatto che non si possa fare molto di fronte agli 11 milioni di euro erogati alla provincia di Cremona per il progetto scolastico nel quartiere di San Bartolomeo. Riteniamo comunque sbagliato l’approccio che l’ente provinciale ha adottato, cioè presentare un progetto senza tenere conto di tutte le criticità che abbiamo evidenziato: dalle gravi ripercussioni sulla viabilità al consumo di suolo”.
Le prossime aste
“Senza improvvisarci veggenti, non è improbabile che le prossime aste per l’ex scuola di CL vadano deserte. Ad oggi, il valore della struttura è di 800 mila euro, ma ricordiamoci che l’architetto Aschedamini aveva detto che con 4 milioni di euro avrebbe portato a termine la realizzazione della scuola nell'arco di tempo di un anno. Questa – conclude Patrini – sarebbe la soluzione migliore”.
La ritorsione politica
Al presidio molti esponenti del Partito democratico, di Rifondazione comunista e di Sinistra ecologia e libertà della città e del territorio cremasco: “credo che Maroni non abbia nessuna intenzione di fare un passo indietro rispetto al milione di euro che ora chiede al Comune di Crema” commenta il consigliere regionale Agostino Alloni: “È una cosa che non sta né in cielo né in terra, essendosi già insinuata nella procedura di liquidazione della vecchia scuola che non è mai stata completata. Potrà recuperare il milione di euro una volta venduto il patrimonio della fondazione Charis. Quanto sta facendo è un errore, una ritorsione politica. In questa vicenda il ruolo principale deve essere giocato da chi, qua a Crema, ha lo stesso colore politico di Maroni, dell’assessore Aprea e della giunta Lombarda. Loro devono muoversi”.
La via giudiziaria
“Il Comune sta seguendo benissimo la questione, rispetto alla quale bisognerà fare ulteriori passi perché la Regione venga coinvolta maggiormente. Rispetto alla faccenda del milione di euro – spiega il deputato Franco Bordo - si può perseguire la via giudiziaria. Bisognerebbe chiedere conto agli amministratori precedenti degli atti che hanno firmato e che ci hanno trascinato nella condizione attuale. Se poi la Regione intenderà coprirli, sarà necessario che qualche altro soggetto guardi dentro; nel caso la strada della mediazione politica non dovesse portare risultati, dovrà intervenire la magistratura”.