11-12-2013 ore 18:38 | Cronaca - Verona
di Angelo Tagliani

San Martino Buon Albergo. Pistola in pugno rapina una tabaccheria, arrestato dai carabinieri un cremasco di 28 anni

I carabinieri di Verona hanno arrestato G.G.L., originario di Vaprio d'Adda ma per parecchi anni residente in un comune del cremasco, ed un veronese entrambi di 28 anni per aver commesso lo scorso 20 aprile una rapina ai danni di una tabaccheria a San Martino Buon Albergo, una cittadina di circa 15 mila abitanti ad una decina di chilometri dal capoluogo scaligero. I due con la minaccia di una pistola semiautomatica hanno costretto il titolare a consegnare l'incasso della giornata.

Pistola in pugno
Mentre un bandito faceva da palo, seduto all'interno dell'auto, l'altro, il cremasco è entrato nella tabaccheria con un casco in testa, le mani coperte dai guanti e spianando la pistola ha intimato di consegnare l'incasso, circa 800 euro. Presi i soldi il malvivente è fuggito. I guanti bianchi e il casco utilizzati dal rapinatore lo hanno però tradito.

Le immagini
Un carabiniere, nel corso del sopralluogo, ha notato i due oggetti ritratti dalle telecamere a circuito chiuso si è ricordato di averli visti nel baule di un'auto che aveva fermato in mattinata. Le indagini, fatte anche l'analisi dei tabulati telefonici, hanno portato ad individuare i malviventi nei cui confronti la magistratura scaligera ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina aggravata in concorso e porto abusivo di arma clandestina, che il cremasco si è vista notificata in carcere.

La tentata rapina in posta
Infatti, dopo un due giorni dalla rapina alla farmacia, sempre nel veronese il cremasco era stato bloccato dai militari nelle vicinanze di un ufficio postale, pronto a compiere l'ennesima rapina. I militari gli avevano trovato addosso la stessa pistola semiautomatica utilizzata per il colpo in farmacia, e varie banconote false di diverso taglio. Arrestato era stato condannato e rinchiuso nel carcere di Montorio, a Verona.

Cancellato dall'anagrafe
Il cremasco, senza occupazione, viveva con un cugino pregiudicato dal 2006, poi con una donna dell’est fino al 2010. Negli ultimi tempi pare temesse per la propria incolumità, quindi si era allontanato facendo perdere le proprie tracce. Sono infatti risultate infruttuose le ricerche dei carabinieri per notifiche dovute a vicende processuali pregresse ed era stato cancellato dall’anagrafe. Secondo quanto riferiscono gli inquirenti si accompagnava con il compare di origini siciliane, da tempo residente in provincia di Verona.