11-11-2021 ore 09:30 | Cronaca - Dalla provincia
di Riccardo Cremonesi

Reddito di cittadinanza. Truffa da 20 milioni con 16 arresti e 9 mila persone denunciate

I militari della Guardia di Finanza di Cremona e Novara, su disposizione della Procura di Milano, hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone con l'accusa di estorsione e indebita percezione del reddito di cittadinanza e reddito di emergenza. Tra queste anche i titolari di alcuni centri di assistenza fiscale dell’area milanese. Le indagini hanno consentito di disarticolare una associazione a delinquere capeggiata da cittadini rumeni che consentiva l’erogazione del reddito di cittadinanza a persone prive dei requisiti previsti dalla legge.

 

La truffa

Come spiegano gli inquirenti, “i compiti e le funzioni all’interno del sodalizio criminale erano ben precisi e delineati. I promotori, cittadini rumeni, avevano il compito di procurare i documenti ed i nominativi di propri connazionali avvalendosi anche dell’ausilio di complici operanti all’estero. Tali documenti venivano poi consegnati, tramite persone di fiducia, ai titolari compiacenti di Caf i quali predisponevano e compilavano la falsa documentazione di supporto alla domanda (DSU e codice fiscale). Successivamente altri membri ritiravano le card presso gli uffici postali”.

 

Nove mila false domande

Le attività investigative, condotte dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di Finanza condotte in sinergia con l’Inps, hanno fatto emergere significativi elementi di responsabilità nei confronti dei titolari dei Caf coinvolti. L’analisi di oltre 14 mila posizioni ha consentito di far emergere nove mila false istanze per una truffa di oltre 20 milioni di euro. L'attività delle Fiamme Gialle ha permesso di evitare l’ulteriore indebita percezione di oltre 60 milioni di euro. Nonostante le perquisizioni, gli interrogatori ed i sequestri effettuati nel corso delle indagini, i membri del sodalizio hanno continuato nella loro condotta criminosa utilizzando i medesimi documenti per ottenere il reddito di emergenza. Con minacce ed intimidazioni hanno obbligato i titolari di altri Caf, presenti in Lombardia ed Emilia Romagna, ad inoltrare oltre 1.200 domande che hanno causato una ulteriore truffa per 1,5 milioni di euro.

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