11-11-2017 ore 20:29 | Cronaca - Crema
di Lidia Gallanti

Io e il maestro. Lucchi racconta De Chirico e la Venezia dei vip in un libro contro i tumori

Risotto e zuppa inglese per Giorgio De Chirico, tagliolini pomodoro e basilico per Aristotele Onassis. Il cremasco Giorgio Ronny Lucchi ricorda ancora i piatti preferiti dei prestigiosi clienti che sostavano nel ristorante di campo santa Maria del Giglio, nel cuore di Venezia. "Ero solo un ragazzo", racconta mentre posa sul tavolo una polaroid in bianco e nero. Lo ritrae mentre serve un piatto di pasta al celebre armatore greco, amante della divina Callas. Questa ed altre storie sono raccolte nel libro Io e il maestro, che sarà presentato sabato 11 novembre ore 21 nella chiesa di san Benedetto in occasione di Emozioni d'autunno, concerto benefico della Banda di Ombriano a sostegno della Lega italiana per la lotta contro i tumori di Crema.

 

A tavola con De Chirico

Nato a Crema 64 anni fa, Giorgio Lucchi si trasferisce a Venezia con il fratello per cercare lavoro. Per una decina d'anni fa il cameriere al prestigioso ristorante Al Giglio, tra piazza San Marco e l'accademia. "Un giorno d'estate all'ora di pranzo si presenta all'ingresso il maestro Giorgio De Chirico, che quell'anno aveva allestito una mostra in campo santo Stefano". Serio, cupo, riservato e introverso, questo il ritratto del pittore metafisico, che però prese in simpatia il giovane cameriere. "Quando gli entri nelle corde si lascia andare: all'epoca abitavo nel ghetto ebraico, spesso a fine turno accompagnavo il maestro al suo atelier, dove mi spiegava come dipingeva. Aveva una voce profonda, intensa". Tra i tavoli del Giglio nasce anche l'amicizia con Peggy Guggenheim, eclettica collezionista d'arte statunitense e proprietaria del celebre palazzo Venier dei Leoni dove a fine anni Settanta trasferisce la sua celebre collezione di opere d'arte moderna, oggi curata dall'omonima fondazione. "Mi chiamava Giannini, come Giancarlo, l'attore. Diceva che gli somigliavo, così mi prese in simpatia e diventammo amici".

 

La Venezia del cinema, tra personaggi e persone

"Ho voluto raccontare una Venezia che non c'è più, quella del vero jet set internazionale" spiega l'autore: "Mi piace portare a conoscenza il lato più intimo e umano dei cosiddetti vip, che prima di essere personaggi sono persone". Tra questi Catherine Deneuve, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Luchino Visconti, Liza Minelli, Monica Vitti, Gina Lollobrigida e ancora Adriano Celentano e Charlotte Rampling durante le riprese di Yuppi du. "Una mattina l'ho trovata davanti al ristorante, bionda, bellissima. Mi ha chiesto un bloody mary con un rosso d'uovo per colazione" racconta divertito Giorgio, che senza fatica ricorda ancora gusti e richieste dei celebri avventori. "Spesso mi chiedono come faccio a ricordare queste cose, ma come puoi dimenticarle?"

 

Scrivere per guarire

Ricordare per vivere, questo il mantra che ha accompagnato Giorgio durante gli otto anni della sua malattia - oggi debellata - riempiendo le ore con i momenti felici collezionati come perle sul lido di Venezia. "Le malattie ci portano a ritroso nel tempo e così facendo si cerca di non sentire il dolore che ci toglie il respiro. Nel mio ultimo ricovero in ospedale un amico mi parlava di una mostra di pittori del novecento, la sua voce se ne andava e io iniziavo a tornare con la mente a Venezia". La scrittura diventa la sua terapia: inizia così la collaborazione con la sezione cremasca della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, da cui nascono le prime pubblicazioni, Riflessioni e pensieri intimi per la vita, Dov'è l'amore, dov'è la poesia. Il racconto veneziano inizia nel 2016 con Io e la dogaressa e termina con Io e il maestro, completato quest'anno in concomitanza con la guarigione dell'autore. Chissà che non siano stati proprio i ricordi e l'inchiostro la terapia migliore.

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