11-09-2019 ore 10:12 | Cronaca - Dal mondo
di Andrea Galvani

Camera penale Lombardia orientale. Nasrim Sotoudeth e l’importanza del diritto di difesa

Durante l’assemblea del 13 settembre, presso la cascina Clarabella ad Iseo, la Camera penale distrettuale della Lombardia orientale - riunisce le sezioni di Bergamo, Brescia, Cremona e Crema e Mantova – sono previste la relazione del presidente, Emilio Gueli, del tesoriere, Viviana Torreggiani e l’approvazione del bilancio, oltre che la nomina dei delegati al congresso Ucpi. Particolarmente interessante il programma della giornata, con l’evento Nasrim Sotoudeth, una vita per difendere. Come spiega Maria Luisa Crotti è uno spettacolo “pensato e realizzato dalla compagnia teatrale Attori e Convenuti di Firenze a sostegno della liberazione dell’avvocata iraniana, condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate". 

 

Processo irregolare

La sentenza si aggiunge alla condanna a cinque anni emessa nel settembre 2016 al termine di un altro processo irregolare, per un totale di 38 anni di prigionia in carcere per avere tutelato nel suo Paese i diritti umani, in particolare, quelli delle donne e aver chiesto l'abolizione della pena di morte”. Tra i 'reati' che l'hanno portata alla condanna figurano “incitamento alla corruzione e alla prostituzione”, “commissione di un atto peccaminoso (…) essendo apparsa in pubblico senza il velo” e “interruzione dell’ordine pubblico”. In allegato l’approfondimento.

 

Diritto di difesa

La vicenda di Nasrim Sotoudeth merita di essere conosciuta anche in Italia. In particolare perché si diffonda “l’importanza del diritto di difesa e della funzione del difensore che anche in Italia, troppo spesso, viene messo a dura prova o è oggetto di pressioni, nell’indifferenza di tutti”. La giornata si concluderà presso il ristorante Centottanta, gestito da Clarabella onlus, una cooperativa sociale agricola che crea occasioni di lavoro per persone con disabilità psichica e fisica, ispirandosi all’idea che si debba “prendere una posizione etica, in cui la responsabilità è prendersi la responsabilità dell’altro” (Emanuel Levinas).

1199