10-11-2023 ore 11:27 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Nel mondo attive 24 guerre: la marcia silenziosa di Crema grida il desiderio della pace

“Pace. Salam. Shalom”. Così il sindaco Bergamaschi ha concluso il suo intervento alla marcia silenziosa per la pace. Molte persone hanno partecipato, a partire dai sindaci dell’area omogenea cremasca. Un messaggio chiaro. “La nostra marcia silenziosa è un grido di dolore per le vittime di questo conflitto, in particolare per i bambini ed un appello accorato ai responsabili delle nazioni affinché sia messo in campo ogni sforzo per ricostruire un processo di pace e riaffermare il diritto ed il dovere di Israele e Palestina alla coesistenza basata sulla formula “una pace, due Stati”, su base democratica. È ciò che recita, letteralmente, anche la mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale il 30 ottobre scorso”.

 

Lo scandalo della guerra

“La guerra, l’aggressione, sono un atto ormai sempre più privato di ogni freno, pudore, scrupolo morale. Nel 2021 – ha spiegato Bergamaschi - le guerre ‘ad alta intensità’ erano 21. Sei in più rispetto all’anno precedente. Nel 2022, è arrivata la guerra mossa dalla Russia contro l'Ucraina. Questa nostra città, che subito avvertì il senso di ingiustizia e l’empatia con le popolazioni offese dallo scandalo della guerra – e in particolare di quella guerra di annessione di stampo imperialista, promossa nel cuore dell’Europa, con modalità che si ritenevano relegate alle brutalità del primo Novecento – si è mobilitata con una marcia per la Pace, sfilata attraverso le stesse strade percorse oggi. Siamo ancora qui”.

 

Il geoconflitto

“La geopolitica – che mi piace pensare come la dimensione in cui gli interessi dei popoli e delle nazioni si misurano e confrontano attraverso l’arte del negoziato diplomatico – assume progressivamente le forme inquietanti di un geoconflitto. Abbiamo il cuore più gonfio di dolore e colmo di preoccupazione, ma se anche oggi ci ritroviamo a pregare, a sperare, ad invocare la Pace per Israele, per la Palestina. Siamo a 24 guerre attive nel mondo, con quella tra Israele ed Hamas. Un carico di morte e sofferenza incalcolabile. Insostenibile e inaccettabile, che ci interpella e coinvolge”.

 

Il giorno della libertà

“Il sindaco ha ricordato che il 9 novembre si celebra la giornata mondiale contro il fascismo e l’antisemitismo, proclamata dalla Nazioni Unite per fronteggiare ogni forma di discriminazione e di razzismo. Al contempo è il giorno della libertà, con il quale la Repubblica italiana ricorda l’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione delle nazioni oppresse dai totalitarismi e per l’affermazione del modello democratico. Il pensiero muove ad un altro muro, agli 8 metri di altezza per 730 chilometri che separano Israele dalla Cisgiordania. Un monumento alla separazione, al fallimento della capacità umana di dialogo, convivenza e rispetto reciproco”.

 

L’impegno

“La pace in Medio Oriente non ha bisogno di militanti schierati per l’una o per l’altra parte in conflitto, di santificazioni e demonizzazioni a senso unico, di neutralismi furbeschi ed immorali. La pace ha sì bisogno di militanza, ma di persone impegnate per l’unica vittoria che conta: la sua affermazione. Giusta, equa, durevole. Non vediamo ancora quell’orizzonte, ma questa nostra marcia, con cui idealmente prendiamo per mano i nostri fratelli israeliani e palestinesi, lo rende più vicino. Pace. Salam. Shalom”.