10-10-2017 ore 16:19 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Cfp boccia l’intitolazione a Maroli, Agazzi polemico, Bonaldi apre all’università

Il Cfp di Crema, ovvero il Centro di formazione professionale di via Capergnanica non sarà dedicato a Fiorenzo Maroli, segretario della Cisl, vicesindaco di Crema e nel 1976 deputato della Repubblica. Esponente del gruppo Dc è unanimemente riconosciuto come figura di spicco per la promozione sociale e la difesa del territorio in ambito lavorativo. L’iniziativa, supportata da una corposa raccolta firme, è ora occasione di scontro politico. Antonio Agazzi accusa il Pd di avere “uno strano concetto di memoria condivisa”, mentre il sindaco Stefania Bonaldi spiega che la decisione è stata presa in autonomia dagli organi collegiali della scuola e che il Comune pensa di intitolare a Maroli l’aula magna dell’università di via Bramante, lo sportello lavoro o comunque un luogo di pertinenza comunale adeguato al profilo dello stimato concittadino.


Il rammarico di Forza Italia

Approfondiamo ora le rispettive posizioni. Il capogruppo di Forza Italia, Antonio Agazzi, s’è detto stupito della bocciatura: “Apprendo, con grande stupore, che è stata respinta la richiesta di 139 cittadini. È un vero peccato: la sinistra, al governo di Crema, ha cambiato addirittura il nome di una scuola - da Francesco Agello ad Alfredo Galmozzi - per onorare un consigliere comunale del Pci, ha intitolato ad Anna Adelmi (Cgil) un passaggio a santa Maria della Croce, ha dedicato un giardino, al sant'Agostino, al parlamentare del Pci Paolo Zanini e boccia, invece, la richiesta di ricordare l'impegno, a favore principalmente del mondo del lavoro, del compianto parlamentare democristiano, di estrazione cislina, Renzo Maroli. Strano concetto di memoria condivisa. La bocciatura pare arrivi, per la precisione, da CrForma, azienda speciale dei servizi di formazione della Provincia di Cremona, Ente guidato dal PD, come il Comune di Crema. Due anni per dire no e il coraggio di farlo solo dopo le elezioni comunali di Crema. Sono davvero rammaricato”.


La replica del sindaco

Pronta la replica del sindaco Stefania Bonaldi: “Spiace registrare che il consigliere Antonio Agazzi abbia informazioni di seconda mano sulla vicenda, il Comune di Crema, così come la Provincia di Cremona, per il tramite del precedente presidente Carlo Vezzini, hanno sostenuto la proposta di intitolare l'istituto CrForma all'onorevole Fiorenzo Maroli, figura meritoria e distintasi proprio sui temi dell'impresa, del lavoro e della formazione professionale”.

 

Gli organi collegiali della scuola

“Nonostante il suo lungo corso amministrativo al consigliere Agazzi sfugge la normativa di intitolazione delle scuole, che prevede, come condizione dirimente, la delibera del Consiglio di Istituto, sentito il collegio docenti. Solo successivamente la delibera passa all'Ufficio scolastico territoriale, che consulta il Prefetto e la giunta comunale. Proprio sulla decisione, discrezionale, degli organi collegiali della scuola, nella sua autonomia di azienda speciale, si è inciampati e non è certamente questione di guida del Pd o di qualunque altro partito o movimento, ma semplicemente di competenza e autonomia dell'istituto”.


Adeguata e rispettosa soluzione

“Aggiungo tuttavia che, proprio per la condivisione di fondo delle sensibilità che hanno mosso diversi concittadini a sostenere l'intitolazione, la giunta si sta interrogando in questi giorni rispetto alla possibilità di intitolare un altro cespite, riconducibile però al patrimonio comunale, sul quale la volontà dell'ente sia sovrana e non dipendente da altri enti o organismi. Stavamo considerando l'aula magna dell'Università, così come qualche servizio che abbia attinenza, anche indiretta, con la formazione: un esempio poteva essere lo sportello lavoro. Al contempo vogliamo trovare una soluzione adeguata e rispettosa del profilo dello stimato concittadino. Se il consigliere Agazzi vuole contribuire costruttivamente e non fare polemica fuorviante e piuttosto sterile, siamo disponibilissimi a raccogliere sue indicazioni”.

 

La normativa nazionale

“L’intitolazione delle scuole in Italia è regolata da una normativa che risale al 1980. Nel caso si voglia intitolare una scuola a un personaggio morto da almeno dieci anni, la legge prevede che sia il ministero dell’Istruzione ad autorizzare la scelta. L’iter è piuttosto lungo. Celebrità nazionale o locale, artista o patriota, il prescelto viene deliberato dal consiglio d’istituto della scuola, una volta sentito il collegio docenti. Poi la delibera passa al Provveditore agli Studi, che consulta Prefetto e Giunta Comunale. Se questi sono d’accordo, il Provveditore emana il decreto d’intitolazione che invierà alla scuola e al ministero, appunto per l’autorizzazione finale. Altrimenti – conclude il sindaco Bonaldi - si rinvia la pratica al dirigente scolastico per un’ulteriore riflessione o si sostituisce il nominativo”.  

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